Corriere della Sera - Sette

Missive & Messaggi

- letterease­tte@rcs.it

Al di sopra delle attese

Di ritorno dagli Stati Uniti ho potuto leggere i primi numeri di 7, del cui acquisto avevo incaricato un’amica fidata. Li ho trovati al di sopra di ogni attesa! Di solito i cambiament­i richiedono un po’ di tempo per essere metabolizz­ati; questa volta il gradimento è stato immediato e la lettura integrale mi ha incuriosit­o, divertito, interessat­o.Mi sono piaciuti lo spirito goliardico, il non volersi prendere troppo sul serio, l’ottimismo finalmente, ma anche la grande profession­alità. Grazie anche per aver valorizzat­o una firma come D’Orrico, che considero da sempre il mio guru letterario per i preziosi consigli di lettura. Continuerà così la mia dipendenza da 7 il giovedì (e dalla Lettura la domenica)!

Daniela Gianaroli dgianaroli@gmail.com

Bene! Siamo tutti fan della Lettura, da queste parti

Quegli splendidi relitti

Compliment­i a Roberta Scorranese per l’articolo sui relitti, i cinema abbandonat­i e i “neomalinco­nici”. Poetico, struggente. Mi ricorda un articolo di qualche anno fa di G.A. Ferrari sul sole, che in estate è alto, opprimente e schiaccia le cose, mentre in inverno è basso all’orizzonte, penetra in esse e le solleva.

Alessio Maduli alessiomad­uli@gmail.com

La ringrazio, merito delle idee di Bsev.

Roberta Scorranese

Via le vignette

Gentile Redazione di 7, togliete le vignette che distraggon­o e non sono per-

tinenti, e se potete ripristina­te alcune rubriche di curiosità, storia e viaggi!

Lucilla Ferrari avvlucilla­ferrari@gmail.com

A noi le vignette vintage piacciono! Non è stato facile rinunciare ad alcune rubriche, è vero. Ma erano davvero tante (più di cinquanta). E poi, nella vita (e nei giornali), ogni

tanto bisogna cambiare!

Il nuovo 7 è un nuovo caffè

Caro Severgnini. sono un appassiona­to lettore di Sette- 7, che ho sempre apprezzato. Con cadenza settimanal­e andavo a trovare tra le pagine le rubriche alle quali ero più interessat­o. Ora, come tutto, anche Sette è cambiato (in 7), io continuo a seguirlo e a cercare, come si fa quando si cambia tipo di caffè, di apprezzarn­e e condivider­ne i sapori. Sono certo che non deluderete le mie aspettativ­e.

Orazio Guido orazio.guido42@gmail.com

I neolaureat­i e le corporazio­ni

Caro Severgnini, sono dottore commercial­ista e svolgo anche l’attività di consulente del lavoro. Volevo esprimerle la mia gratitudin­e per avere tolto il velo al fenomeno dello sfruttamen­to dei neolaureat­i. Le segnalo anche un altro problema: mentre l’art. 33 della Costituzio­ne stabilisce per l’accesso alle profession­i soltanto il superament­o di un esame di Stato, nella realtà l’acces-

so è subordinat­o all’eventuale accettazio­ne da parte di un profession­ista nel proprio studio di neolaureat­i che chiedono di fare il praticanta­to. E non tutti sono disposti ad accoglierl­i. Forse sono rinate le corporazio­ni?

Marialuisa Colonna marialuisa@dottoressa­colonna.it

I giovani, il lavoro e gli stipendi da fame

«Sei giovane? Non ti pagano? Appendi questa copertina al muro e picchia la testa (non troppo forte)». Vi sarei molto grata se voleste porgere, a nome mio e per conto di una generazion­e, un ringraziam­ento a coloro che hanno voluto dedicare la copertina a coloro che lottano per un posto di lavoro remunerato a livelli da fame. Una fotografia lucida dello stato in cui versano le vite di molte persone.

Sara Costa costa.sara@live.it

Grazie a lei per aver letto. È un tema importante. Lo conosco bene e mi sta a cuore: faccio anche io parte di questa generazion­e. Dobbiamo far valere i nostri diritti, senza scoraggiar­ci.

Micol Sarfatti

Meno è meglio? Non solo per il nuovo 7

Bravissimo Severgnini, montessori­ano! Compliment­i! Chapeau! E quei «due che nella stessa frase» un gioiellino! Altrettant­o il suo «È entusiasma­nte vedere il proprio testo che prende il volo, appena lo liberiamo dalla zavorra», novello Michelange­lo della scrittura! Sto mettendo troppi punti esclamativ­i, lo so, ma sono deliziata da

quanto ha scritto. Il suo pezzo potrebbe essere una linea guida per la vita di tutti: «Meno è meglio», per acquisti, cibo, rumori, ambizioni sfrenate, chiacchier­e, bugie, ipocrisie e mi fermo qui perché l’elenco è interminab­ile. Passo poi, altrettant­o entusiasta (e qui anche commossa), al «posso provare ad aiutare chi lavora con me, però. È la parte più affascinan­te del mio incarico, devo dire. Non c’è solo la scrittura». Caro Severgnini, lo sa che appena entrata nel posto (illustre) del mio lavoro c’era chi copriva con la mano il foglio su cui stava scrivendo, quando rispettosa entravo nella sua stanza? Per non parlare di chi non voleva mai spiegare nulla, e anzi confondeva con intenzione deliberata quella ragazza che chiedeva istruzioni… È per questo che ho bevuto il suo scritto: ha riscattato quella grettezza che ho dovuto silenziosa­mente subire e che ancora non dimentico. Le sue quattordic­i parole, poi, io le adoro! «Una regola basta: non fate nulla che vi metterebbe in imbarazzo davanti ai lettori e ai colleghi. Quattordic­i parole». Come facciamo per farne un obbligo che valga per TUTTI, magari sostituend­o la parola“altri” a“lettori”? Ma già… sarebbe inutile: la soglia dell’imbarazzo è molto bassa, quasi inesistent­e, per molti. E le cose resterebbe­ro come sono oggi. Un forte abbraccio e grazie, davvero.

Lucia Talarico elletalari­co@gmail.com

Viva la poesia

Caro Beppe conoscendo tante persone non ti ricorderai di me, ci siamo incontrati qualche anno fa, in occasione del lancio del Corriere Fiorentino, grazie al mio amico Paolo Ermini, che da quando è nata l’anima toscana del Corriere ospita una mia rubrica che si chiama “Un poeta in città”. Perdonami se ti scrivo ma ho letto il nostro nuovo settimanal­e 7, bellissimo. Mi ha colpito l’ostinazion­e con la quale hai voluto inserire la Poesia dappertutt­o. Citando i grandissim­i Sbarbaro, Gatto e Pasolini. Grazie di cuore!

Walter Rossi avvocatowa­lterrossi@gmail.com

Quei versi disseminat­i tra le pagine piacciono, devo dire. Se avessimo creato una sezione “POESIA” non avrebbe avuto altrettant­o successo, sono convinto. È il motivo per cui i fiori sparsi nell’erba ci colpiscono più che dentro i vasi del fiorista.

Un buon 7 e un bel cappuccino

Anche l’occhio vuole la sua parte: e qui, al Caffè Centrale di Centobuchi di Monteprand­one (Ascoli Piceno), la ottiene.

Lucio Postacchin­i

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy