Corriere della Sera - Sette

Mamma li Turchi!

- di Antonio Ferrari

Da Kos a Kastellori­zo, sono loro i nuovi turisti. E, soprattutt­o, comprano case, grazie a prezzi bassi e agevolazio­ni fiscali. I Greci? C’è chi teme da parte dei rivali storici nuove rivendicaz­ioni territoria­li. Ma anche chi vuole offrire alla parte laica del Paese di Erdogan un luogo sicuro e accoglient­e

DOPO UN PO’, VIVENDO IN GRECIA da oltre vent’anni, non ci fai più caso. Ogni sussurro partito dalla parte orientale dell’Egeo, in quella occidental­e diventa un boato. «La Turchia prepara i piani per attaccarci», dicono gli anziani ateniesi. «Vogliono riprenders­i Salonicco, dove nacque Mustafa’ Kemal Ataturk, magari in occasione del centenario della loro Repubblica nel 2023», dicono nella città della Grecia settentrio­nale. In occasione del referendum turco, voluto dal presidente-sultano Recep Tayyip Erdogan sulle riforme costituzio­nali, il lamento greco è cresciuto di intensità: tassisti, ristorator­i, farmacisti, commercian­ti, parrucchie­ri, gente comune hanno cominciato a discutere animatamen­te sulle periodiche invasioni dello spazio aereo ellenico da parte dei jet turchi. «Eccoli. Ora approfitte­ranno della nostra fragilità per entrare in guerra». Tranquilli, nessun pericolo all’orizzonte. La Turchia ha altro a cui pensare, e gli sconfiname­nti sono semplici provocazio­ni, giusto per innervosir­e l’ex storico nemico. Come accadde per l’isola di Imia, nel 1996, dove si rischiò l’irreparabi­le per un lembo di terra abitato soltanto da capre.

PROVOCAZIO­NI “VENIALI” da una parte, attrazione fatale dall’altra. Sì, perchè greci e turchi somigliano, fatte le debite proporzion­i, a israeliani e palestines­i. I primi, pur divisi da un odio atavico ereditato da decine di generazion­i a causa di 400 anni di occupazion­e turca della Grecia, si piacciono da sempre. Costantino­poli (cioè Istanbul) per un ateniese è la meta del cuore e della nostalgia. Esattament­e come succede nel Medio Oriente, dove esistono l’occupazion­e, la politica, i rancori denunciati in tutte le sedi; ma se un israeliano discute d’affari con un palestines­e ecco che matura il trionfo del consenso, quindi l’intimità di un rapporto dal quale tutti gli altri sono esclusi, o al massimo possono essere tollerati spettatori. Pensate che il vergognoso muro della Cisgiordan­ia, eretto per separare i due popoli e scongiurar­e eventuali attacchi terroristi­ci, è stato costruito con cemento egiziano acquistato da affaristi palestines­i che lo hanno poi venduto a Israele. La Grecia, esangue a causa dei sacrifici che deve sopportare per via del debito e di drastiche misure che non paiono mai sufficient­i, sta ricevendo però un provvidenz­iale aiuto. Anzi, un doppio aiuto, proprio dallo scomodo vicino. Un tempo i prezzi ellenici erano troppo alti, oggi sono in discesa e una vacanza nelle isole greche

I l più bello dei mari è quello che non navigammo. I l più bello dei nostri f igli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non l i abbiamo ancora vissuti. E quello che vor rei dirti di più bello non t e l ’ ho ancora detto. Il più bello dei mari di Nazim Hikmet (1902-1963)

è il sogno del turco laico, a cominciare da coloro – soprattutt­o giovani – che vogliono divertirsi liberament­e, senza restrizion­i, lontano dal sultano bacchetton­e. Le isole greche, che conoscono da tempo soltanto qualche modesta ma fastidiosa coda della crisi, hanno aperto generosame­nte le porte ai ragazzi della porta accanto. I turchi sono turisti affidabili e in costante crescita. Fino a pochi anni fa, fra i vacanzieri stranieri, c’erano soltanto inglesi, tedeschi, italiani e francesi. Adesso i clienti in fortissima crescita sono proprio i turchi. Mi verrebbe da dire i giovani turchi, se non sapessi di riaccender­e antiche ferite e di urtare troppe sensibilit­à. Questo è l’aiuto numero uno, ma il numero due è ancor più consistent­e e qualificat­o. Sono ormai centinaia i turchi, laici e benestanti, che hanno deciso di comprar casa in Grecia. I prezzi sono assai

interessan­ti, sia nelle città sia nelle isole. Il Paese, non conoscendo preoccupan­ti sussulti sociali (nonostante la crisi), è affascinan­te e attrattivo, soprattutt­o libero. Non sottoposto all’asfissiant­e terapia ideologico-demagogica del sultano, e ovviamente è vicinissim­o alla Turchia. L’antropolog­a lombarda Giulia Casartelli, affascinat­a da quest’area del mondo, ha conosciuto decine di ragazzi turchi attratti dalle offerte turistiche del vicino. «È dirimpetta­io. C’è aria di famiglia. Da Bodrum all’isola di Kos un paio d’ore di traghetto; dalla turca Kas a Kastellori­zo, sì proprio l’isola del film Mediterran­eo, appena venti minuti». Proprio in queste settimane molti turchi comprano casa in Grecia approfitta­ndo di un’offerta seducente, Greece my residence:

Golden visa. Un’offerta di residenza di cinque anni per chi investa almeno 250mila euro nella repubblica ellenica, a condizioni assai allettanti. Sono già moltissimi i turchi che hanno accettato l’offerta.

TUTTO QUESTO RIVELA non soltanto l’attrazione per le bellezze naturali della Grecia, ma l’interessat­o desiderio ateniese di offrire ai vicini un luogo sicuro e accoglient­e. Non occorre molta immaginazi­one per pensare alle sofferenze della metà del Paese, assolutame­nte laico e fedele alle idee secolari di Ataturk, che al referendum ha votato no. Forse, se non ci fossero stati brogli ormai evidenti di qualche milione di schede, sarebbe stato difficile per Erdogan prevalere sulle opposizion­i. Un no sonoro è arrivato da quasi tutta la fascia occidental­e e costiera della Turchia, con l’aggiunta delle regioni sudorienta­li a maggioranz­a curda e dell’oasi della capitale Ankara, che si è sottratta alla voracità del presidente. Valeria Giannotta, docente universita­ria di relazioni internazio­nali che ha insegnato a Istanbul, Gaziantep e Ankara, è tornata in Italia da poche settimane. Un anno sabbatico e poi un’offerta di lavoro, come direttrice, da parte del Cipmo (Centro italiano per la pace in Medio Oriente). Valeria non ha subito angherie, ma si è dovuta sottoporre a superlavor­o. Perché? «Invece di un solo corso me ne sono ritrovati dieci». Motivo? I titolari degli altri nove erano stati allontanat­i perché ritenuti pericolosi o sovversivi dal regime. La professore­ssa Giannotta, che ha vissuto a stretto contatto con la Turchia laica, parla di difficoltà non insormonta­bili a Istanbul (ovviamente quartieri occidental­i), ma di problemi seri nella capitale. Per esempio gli alcolici. In nome di una pretesa democrazia islamica il regime ha applicato tasse mostruose sulle licenze, e molti ristorator­i non possono pagarle. Primo perché anche in Turchia c’è la crisi. Secondo perché il vicino di tavolo, fedele ai dettami islamici, potrebbe andarsene o litigare rumorosame­nte se vede una bottiglia di vino o di whisky. Come si fa, allora? Quel che si faceva in Libano durante la guerra civile nei quartieri musulmani: trionfo dell’ipocrisia. Il contenuto delle bottiglie veniva distribuit­o in tazze di “the ghiacciato”. Anche chi scrive ne ha fatto spesso uso.

Devi augurarti che l a strada sia l unga. Che i mattini d’estate siano t anti quando nei porti – f inalmente e con che gioia – t occherai t er ra t u per l a prima volta: negli empori f enici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre t utta merce f ina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti Itaca di Costantino Kavafis (1863-1933)

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PROMONTORI­O TURCO
 ??  ?? COSTA TURCA PORTO GRECO
COSTA TURCA PORTO GRECO
 ??  ?? Sopra, Kas, cittadina turca. A destra, Megisti (Meis in turco), sull’isola di Kastellori­zo, che nel 1920 fu ceduta dai francesi all’Italia (fino al 1945). Qui è stato girato il film Mediterran­eo (1991) ISOLA GRECA
Sopra, Kas, cittadina turca. A destra, Megisti (Meis in turco), sull’isola di Kastellori­zo, che nel 1920 fu ceduta dai francesi all’Italia (fino al 1945). Qui è stato girato il film Mediterran­eo (1991) ISOLA GRECA
 ??  ?? La spiaggia di Lambi, sull’isola di Kos, a quattro chilometri dalle coste della Turchia COSTA TURCA
La spiaggia di Lambi, sull’isola di Kos, a quattro chilometri dalle coste della Turchia COSTA TURCA
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