Corriere della Sera - Sette

La Cina non è vicina

- di Giuseppe Di Piazza

LA COSA PIÙ BELLA di questa foto è ciò che non si vede: il battello carico di turisti cinesi, che viaggia verso un mondo diverso e, chissà mai, meraviglio­so. Il soldato nordcorean­o messo a guardia dei confini occidental­i lo segue con occhi tristi, immalincon­ito forse dalla bici da donna dotata di cestino che gli è stata assegnata, forse da quella promessa di spensierat­ezza contenuta in ogni barca di turisti. Noi il battello non lo vediamo. Ma lui, povero soldato, sì. Il suo compito è ingrato: impedire al futuro di entrare in Nord Corea. La minaccia

non è rappresent­ata solo dagli invasori, ma anche da chi di passaggio potrebbe far vivere al popolo soggiogato dalla stirpe di Kim Il-sung un qualunque sogno confortevo­le. Lui, il soldato tra gli alberi, guarda e si ingobbisce malinconic­o. Non vede minacce. Sente solo il peso delle cose che il suo pericoloso leader bambolotto, Kim Jong-un, impone ai 24 milioni di concittadi­ni: isolamento, violenza, corruzione, stalinismo fuori tempo massimo. Bici sbagliate.

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 ??  ?? Sinuiju, Nord Corea, sulle rive del fiume Yalu di fronte alla città di Dandong, Cina @Johannes EIisele/AFP/ Getty Images
Sinuiju, Nord Corea, sulle rive del fiume Yalu di fronte alla città di Dandong, Cina @Johannes EIisele/AFP/ Getty Images

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