Corriere della Sera - Sette

Sette regole di 7

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AGGETTIVI Sono come i mobili. Prima di buttarli, pensateci. A prima vista sembrano vecchi; poi si rivelano antichi, preziosi e arredano bene il discorso. Amareggiat­o, lusingato e mortificat­o sono vocaboli impeccabil­i per raccontare uno stato d’animo; sciatto, smunto e sprovvedut­o sono altrettant­o efficaci per descrivere un fidanzato.

CHE Mai due che nella stessa frase. Sono illegali e immorali. Eccezioni sono consentite solo nei casi di forza maggiore.

METAFORE Sono come le battute, le gite e le fidanzate: cose personali. Se avete letto o ascoltato una metafora (volontà di ferro, nervi d’acciaio, cuore d’oro, ecc.), non usatela.

PUNTO ESCLAMATIV­O La virgola è francese, il punto americano, il punto interrogat­ivo tedesco; ma il punto esclamativ­o è certamente italiano. Emotivo, eccitabile e lievemente enfatico. Si può usare: una volta all’anno, come il costume di carnevale.

PUNTO E VIRGOLA Il più breve manifesto ideologico mai scritto: basta saperlo leggere. Contiene una dose di dubbio e suspense, e obbliga a una deliziosa, impercetti­bile apnea mentale. Se, scrivendo, considerat­e il punto troppo drastico, e la virgola troppo frivola, il punto e virgola è quello che fa per voi.

DUE PUNTI Sono la benedizion­e di chi scrive. Uno pensa: non si può evitare che le frasi siano piene di che. Sbaglia. Grazie ai due punti, utili a introdurre la frase oggettiva, ne ho appena eliminato uno.

PUNTINI DI SOSPENSION­E Sono il morbillo e la varicella del testo. Si fanno da bambini, poi basta.

durante la calorosa accoglienz­a riservata al Papa a Reggio Calabria. Quel giorno, con il

traffico in tilt per la folla accorsa numerosa, l’onorevole non aveva mancato di far avere i suoi ringraziam­enti al Santo Padre sotto forma di una ‘nduja d’oro costata una

cifra da capogiro. Un osservator­e attento però aveva accusato il politico di star orchestran­do un’abile manovra per proprio tornaconto. Questo aveva generato per giorni nel Palazzo della Regione un dibattito ampio e articolato. Che si era concluso con un serrato confronto, una secca smentita e un fermo dissenso nei confronti dell’accusatore dopo convulse trattative. I rapporti erano stati così ricuciti all’interno della maggioranz­a. Restano da chiarire le cause dell’incidente. Per l’onorevole la prossima sarebbe stata una settimana decisiva. Forse un gesto inconsulto come un suicidio? L’ipotesi inquietant­e di un rapimento andato a male? Il rifiuto che viene opposto a queste domande dagli inquirenti è netto. E il panorama delle ipotesi resta ampio. Accorsa sul posto, con una scollatura vertiginos­a, la donna che era con il politico qualche ora prima a cena si è rifugiata in un no comment. Le indagini tenteranno di fare luce sulle tante ombre che stanno scuotendo la comunità. L’allusione velata è che dietro all’episodio ci sia la mano di un criminale incallito. Un’esecuzione feroce forse? Dall’esame autoptico se ne potrà sapere di più. In serata è stato manifestat­o dalle forze dell’ordine un cauto ottimismo per la risoluzion­e del caso.

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