Debora Serracchiani ha detto la verità: i migranti hanno diritti e doveri
Cara Lilli, commentando un episodio
di stupro commesso da un richiedente asilo iracheno a Trieste, Debora Serracchiani ha scritto: «La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancora più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese». La dichiarazione non diceva niente di particolarmente grave perché mirava, giustamente, a rimproverare chi aveva rotto un patto di accoglienza: non capisco perché ci sono state tante critiche. Cosa ne pensa? Franco Pelella fpelella@outlook.it
CARO FRANCO, chiunque conosca le posizioni dell’on. Serracchiani sa che non è razzista: lo raccontano la sua storia personale, la sua militanza politica, l’amministrazione della sua regione, il Friuli Venezia Giulia. Poteva forse essere più attenta nell’uso delle parole, ma ha detto una verità: con le ultime guerre in Iraq, Libia, Siria stiamo assistendo a un’immigrazione di massa straordinaria che richiede un rispetto delle regole straordinario, da parte di tutti, individui e Stati. Quindi, anche per i migranti, ferrea intransigenza su diritti e doveri. Ci sono milioni di italiani che aiutano i rifugiati. La loro fiducia e generosità non va tradita.
Cara Lilli, perché in Cina o in Giap
pone, quando bisogna costruire un ponte o una strada si impiega una settimana o un mese; mentre in Italia si discute per anni, e, se si parte, occorrono anni o addirittura tutto resta incompiuto? Gianni Cicchese cicchesegianni@gmail.com
CARO GIANNI, qualche esempio: 1 km dell’autostrada Brescia-Milano-Bergamo è costato 38 milioni di euro, il doppio della Spagna, per una spesa complessiva di 2,4 miliardi ovvero il triplo del previsto. 1 km di TAV costa in Italia 61 milioni, in Spagna 10, in Giappone 9. Il presidente Obama nel 2009 ha predisposto un piano di investimenti per lavori pubblici pari a 260 miliardi di dollari, che nel 2012 risultava completato già per il 70%. Da noi, nel 2001, analoga iniezione di capitali per 285 miliardi di euro: dopo 13 anni ha portato al completamento dell’8,3% dei lavori previsti. Tra i motivi anche la corruzione, male endemico dell’Italia. Difficilissima da stimare perché difficilissima da indagare. Secondo la Corte dei Conti genera il 40% di spesa in più nei contratti per opere, forniture e servizi pubblici dello Stato. È dura non rassegnarsi.
Cara Lilli, il compito del giornalista è
dare la notizia, qualsiasi notizia. Anche quando sa in partenza che scatenerà il putiferio? E se lo trattenesse lo scrupolo di scongiurare che, a seguito della notizia data, determinate persone cadano in disavventura, potrebbe poi temere di aver fama di essere stato un cattivo giornalista? Alessandro Prandi alessandro.prandi51@gmail.com
CARO ALESSANDRO, è un dovere il diritto a informare e a essere informati. È chiaro che ci sono situazioni in cui anche un giornalista deve rispondere alla propria coscienza.