ASPIRANTI CITTADINI
Architetti, matematici, calciatori, avvocati: i migranti sono i potenziali motori del nostro Pil. Alcuni sono arrivati su un barcone, altri sono scesi da un aereo. Ora a Milano frequentano una scuola pubblica per adulti. Per imparare la lingua e integrars
L’ITALIA? «È GENEROSA», MA NON LI CONVINCE DEL TUTTO: «IL LAVORO NON C’È, LA BUROCRAZIA LASCIA SBIGOTTITI». PERÒ PROMETTONO: «DAREMO IL NOSTRO CONTRIBUTO»
UN CALCIATORE, UN GIUDICE, una modella, due architette, un direttore di coro, un’esperta di marketing, uno Stakhanov del precariato e un glottologo che aspira a fare l’attore. Sono gli immigrati che non ti aspetti. Alcuni, arrivati sui gommoni, vivono in Comunità di accoglienza e dipendono dallo Stato per mangiare. Altri sono scesi dall’aereo e ricevono soldi da casa. Altri ancora sanno perfettamente mantenersi da soli. Se non hanno una laurea, un master, una professione hanno la capacità di ottenerla. Sono “risorse umane” che Australia, Canada e Stati Uniti sarebbero disposti ad accettare, volani del Pil, valore aggiunto per il Paese che li accoglie. Ascoltarli è utile come guardarsi allo specchio. L’Italia che vedono è magnifica nella sua generosità, ma ha anche molte cose che non convincono. « Parlate poco inglese »«. Il lavoro non c’è »«. La burocrazia lascia sbigottiti » . E gli immigrati? « Attenti perché possiamo diventare un problema »«. Vedrete, fra pochi anni saremo la ricchezza del Paese » . Sono in Italia da pochi mesi, ma sembra abbiano già capito tutto di noi. Anche l’arte di dividerci. Yanick Balogou in Togo era calciatore di serie A. Qui è nella formazione ideale del campionato di Eccellenza. « In ogni centro di accoglienza organizzavo una squadra e mettevo pace tra chi non controllava i nervi. Gli educatori mi hanno sempre notato e aiutato ad andare avanti » . Yanick è felice di stare qui. « I servizi funzionano, la gente generosa. Razzista? Forse. Se sull’autobus una signora si stringe la borsetta quando mi vede, abbasso gli occhi facendo finta di non capire » . Nastasja Niedziela ha tre anni in più e parecchia melanina in meno. Polacca, come cittadina Ue dovrebbe avere vita un po’ più facile: ma tanto lui è grato all’Italia, tanto lei è critica. Architetta, studi in Svezia e Gran Bretagna, insegue un phd in Design al Politecnico di Milano. « Voi italiani siete individualisti, con poca responsabilità civica. Tenete le strade sporche e le case pulite. Il Politecnico è un’isola di eccellenza, ma basta uscire da lì e pochi sanno l’inglese, pochi sono disposti a competere senza rinunciare alle posizioni di rendita o ad evadere le tasse. Gli appartamenti hanno prezzi assurdi e troppi contratti sono in nero » .
CAMBI LONGITUDINE E DAL VENEZUELA allo
stremo tra fame e proteste viene una visione dell’Italia che sa di oasi. Manuel Ortiz, 22 anni, in Italia fa il centralinista, l’ambulante e l’agente di viaggio part time. Vanessa Gilli, 35 anni, nonostante il master in Marketing all’Università di Carabobo non trova lavoro, ma con Manuel concorda: la cosa più bella dell’Italia è la sicurezza che c’è nelle strade. « Ho deciso di scappare – racconta Vanessa – quando sono stata rapinata in chiesa. Mi hanno lasciata nuda, letteralmente, in un confessionale » . Anche lei, però, è critica. « Nelle code in Questura per il permesso di soggiorno succede sempre qualcosa di spiacevole.