Corriere della Sera - Sette

Pro Paolo Del Debbio

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C’È UNA CIRCOLARE, che è quella del 25 maggio, del capo della Polizia Gabrielli: lì è indicato chiarament­e tutto ciò che andrebbe fatto quando ci sono eventi pubblici di questo tipo. In primo luogo, i posti in cui non ci sono abbastanza vie di fuga vanno evitati. E poi vanno controllat­i gli accessi. Altrimenti niente, si sta a casa. D’altra parte c’è ben poco da fare, siamo in una situazione critica: la sola strada per una vita normale è adottare misure speciali. Prendiamo la vicenda di Torino: se i venditori abusivi sono riusciti a entrare dentro piazza San Carlo, quindi ben oltre i controlli, di che cosa stiamo parlando? Io non ammetterei a questi eventi nemmeno chi è stato segnalato allo stadio. Per quanto mi riguarda, parteciper­ei soltanto a concerti e manifestaz­ioni in cui sono applicate queste restrizion­i: non va bene dire sempre dopo che si potevano fare più controlli. È una questione di ragionevol­ezza. E se qualcuno si sente privato di qualche libertà perché deve fare più code, allora i concerti li guardi in tv, nel suo salotto. Oppure vada a dire qualche preghiera in chiesa, a parte che non c’è da stare così tranquilli neanche lì. Questo è un tema serio e per fortuna lo Stato ha un potere coercitivo: certe misure vanno applicate senza discutere, che è solo una perdita di tempo.

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