MANO LIBERA
L’onorevole che le spara grosse e supera persino le fake news
«LE FAKENEWS E I FAKEGIORNALISTI vanno combattuti», ha scritto mesi fa sulla sua pagina Facebook il deputato grillino Carlo Sibilia lagnandosi di come lo trattano sui giornali e in tivù. Giusto. Perché inventarsi delle cose se la realtà è ancora più stupefacente? Per farsi un’idea di che tipo sia lui, ad esempio, è sufficiente la copiosa produzione di battute, comunicati, messaggi e messaggini che ogni giorno sversa sui social network. Prima di andarsi a prendere una sacrosanta querela da Beatrice Lorenzin con quella domandina infamante sulle nuove norme per obbligare gli scolari a fare i vaccini («quanti Rolex ha ricevuto il ministro per scrivere questo decreto irricevibile?»), infatti, il giovane parlamentare campano («sono nato ad Avellino una fredda notte di neve») non si era risparmiato. La più divertente gli uscì agli esordi. Un tweet nel novembre del 2012 dove invocava una serie di varianti eccentriche alle troppo statiche nozze tradizionali invitando a «discutere una legge che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili), a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti». Se si riferisse a gnu, armadilli o trichechi non è chiaro. Meno ancora, però, era il modo in cui un topo o un polpo dumbo, avebbero potuto dare il loro consenso. Un’emoticon? Eletto tre mesi dopo alla Camera, debuttò seguendo alla lettera il «codice di comportamento» del M5S: «I parlamentari dovranno rifiutare l’appellativo di “onorevole” e optare per il termine “cittadina” o “cittadino”». Un anno dopo mandava già messaggi come quello inviato a Monica Maggioni, che partecipava a Copenaghen a una riunione del club Bilderberg, che lui considera come una specie di Spectre che domina il sistema planetario riducendo a burattini Trump, Putin e Xi Jinping: «Dott.ssa Maggioni, sono l’onorevole Sibilia. Avevo necessità di consegnarle un documento…». Uno svarione. Come il tweet postato per pubblicizzare una Renault elettrica (la sua?) ricaricata con un cavo che partiva dalla macchina ed entrava da una finestra per attaccarsi alla presa di corrente: «Il futuro è nostro e non ci sarà governo che tenga». Non si era accorto, porello, che l’auto era parcheggiata sulle strisce pedonali. Strepitosi i commenti: «Nel futuro si potrà parcheggiare dove c... si vuole?» Intemperante al punto di essere richiamato («Non abusiamo della pazienza della presidenza») perfino dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e di essere poi sospeso per due settimane per aver urlato «cretina!» in aula a Marina Sereni, l’«onorevole» è anche la star di alcuni video su YouTube. Tra i più spassosi c’è un dibattito a La Gabbia del febbraio 2014. Tema: euro sì, euro no. Lui come la pensa, se Beppe Grillo appare un po’ ondivago? «Sono felicissimo e lieto di spiegare bene questa situazione», risponde Sibilia. E porta il cane a spasso blabla-bla senza prender posizione e spiegando che coi grillini al potere ci sarà un referendum. Gianluigi Paragone e Matteo Salvini lo interrompono: «Ma lei voterebbe sì o no?» «In quel momento mi informerò». Risate. Teorico del «complotto lunare» dell’Apollo 11 («Oggi si festeggia l’anniversario dello sbarco sulla luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa…») è convinto che anche sulla spedizione di Garibaldi la storia vada rivista. Lo scrisse nel giugno 2015 esultando per la vittoria di Rosa Capuozzo, eletta sindaco di Quarto Flegreo: «Vai Rosaaaaaaaa! Viva Quarto! Da quello in Liguria sbarcarono i Mille. Sarà profetico?» Profetico forse no, confuso senz’altro…