LA CUCINA DEGLI STUDENTI
Ma tu sai fare la pasta al tonno?
ADELE RISPONDE al telefono a voce bassa dopo una decina di squilli: « Mi scusi, ero a lezione di fisica » . Scusi lei, richiamo dopo. « No no, è una noia. E poi è la terza volta che frequento, sono del ‘94 e sto seguendo con quelli del ‘97, veda lei... » . A beh, allora. A che facoltà è iscritta? « Ingegneria del cinema. Ma io voglio fare la food blogger! Ho cominciato per caso. Invitavo gli amici e tutti a dirmi: ma quanto sei brava, ma come fai a cucinare piatti così buoni; e magari li avevo preparati in dieci minuti con due avanzi spendendo pochissimo. Ho pensato: adesso vi faccio vedere che si può » . Adele Gilardo, 22 anni, cresciuta in provincia di Alessandria e iscritta all’università a Torino, ha aperto il suo blog fornellifuorisede.com due anni fa: « Il 15 giugno festeggerò il secondo compleanno » . Non è la sola: le pagine Facebook dedicate alle ricette degli studenti (molto frequentate anche dai fuorisede in genere) sono decine; meno numerosi (ma più autorevo-
li) i blog (quelli attivi e seguiti si contano sulle dita di una mano), presenti i siti di cucina più noti, a cominciare da giallozafferano. it e lacucinaitaliana.it, che hanno messo a punto sezioni dedicate, e quelli per studenti in genere come skuola.net e sostudenti.it. Ai fornelli ci si mette per passione o (la maggior parte)
per disperazione. Lontani per la prima volta dalle confortevoli pietanze di mamma, budget limitato, uno stomaco che, per quanto allenato, non può reggere a cinque giorni su sette (o anche sette su sette, se non si torna a casa nel weekend) di mensa e fast food, lo studente deve confrontarsi non solo con alcune necessità di base – rapidità di preparazione (di solito ha poco tempo e poca voglia), facilità, ingredienti economici – ma anche con pratiche di cui ha conoscenze sommarie. Quanto sale nell’acqua della pasta, per dire? E soprattutto, quanta acqua? Perché un conto è guardare Masterchef e un
La strada si riempì di pomodori, mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo. ( da Ode al pomodoro di Pablo Neruda, Odi elementari, 1954)
altro provarci davvero. E allora ecco il bisogno di condividere, dai minuti giusti per il perfetto uovo à la coque a un classico come la pasta al tonno, che continua a sfamare da decenni generazioni di universitari ( « una ragione non c’è » commenta Adele « il tonno è pure caro » ), a piatti più elaborati come il pollo all’arancia con mele marinato nell’acete balsamico proposto sulla pagina Facebook Gesta culinarie di uno studente fuori sede.
CHE COSA DISTINGUE QUESTE RICETTE dalle altre, oltre a facilità e basso costo? Devono essere semplici da preparare: l’attrezzatura delle cucine dei fuorisede è generalmente minima e quindi è inutile suggerire piatti per cui servono fruste elettriche e impastatrici. Ammessi solo ingredienti basic: l’universitario dimentica spesso di fare la spesa e si arrangia con quella a cui ha pensato mamma a inizio anno – pasta, conserva di pomodoro, tonno, qualche spezia, olio, petto di pollo surgelato... Le dosi: meglio non indicarle in grammi. Spesso in casa non c’è la bilancia, più opportuno suggerirle sotto forma di cucchiai o vasetti di yogurt che sono 125 grammi giusti. Qualche mamma col cuore in mano ha messo nero su bianco consigli utili: in Studenti... in pasta. Ricette per sopravvivere lontano dalla cucina della mamma (Mgs press), Marina Baccos e M. Gabriella Guerra propongono le ricette di famiglia con corredo di calorie; così come Ausilia Greco e Francesca Mottola in Studenti
in cucina. Minima spesa, massima resa (il Libraccio). Ma capita che i ragazzi stessi ci prendano gusto e il blog o la pagina aperti per scherzo diventino quasi un mestiere. Valentina e Andrea Pietrocola, sorella e fratello, con lacucinadelfuorisede.ifood.it e relativa pagina Fb hanno collezionato in meno di un paio d’anni oltre 25mila like e una ventina di collaboratori che la domenica (il giorno in cui lo studente ha un po’ più di tempo), pubblicano tre ricette a orari chiave, un po’ prima di mezzogiorno, all’ora dell’aperitivo e per
cena. « Ci siamo trasferiti a Roma da Foggia, mio fratello per frequentare architettura, io comunicazione » racconta Valentina. « Abitavamo in due case diverse e la sera ci spedivamo le foto dei piatti preparati. Abbiamo aperto una pagina Fb e hanno iniziato ad arrivare un sacco di contributi » . Per Andrea e Valentina il cibo è una cosa seria. « Vi si mescolano radici e contaminazione. Ed è associato alla condivisione, non solo su Facebook: lontano da casa gli studenti diventano una seconda famiglia; le loro ricette sono anche il racconto di un percorso di vita » . Per un lavoro che, spiega Adele Gilardo, « mi impegna 4-5 giorni a settimana per 2-3 ore » le entrate sono rispettabili. Ma dipende dai mesi: « A luglio so già che non arriverà niente, a marzo è andata bene: 800 euro » . Non si guadagna tanto con la pubblicità diretta (spot, banner) ma, per esempio, « con i post in cui citi un prodotto » spiega Valentina.
A VOLTE SONO LORO A PROPORSI ALLE AZIENDE, altre è l’azienda a contattarli (sia lei che Adele fanno parte di Ifood, network di blogger di cucina). «Un post vale dai 40 ai 50 euro. In base agli accordi, te ne pagano uno solo oppure tutti quelli in cui com
pare il marchio» . E poi ci sono gli eventi di show cooking in giro per l’Italia, dove puoi essere pagato o, nel caso di gare, avere solo un rimborso spese ma la possibilità di vincere premi interessanti.
Esperienza senza nessuna aspirazione commerciale, invece, quella di pastaltonno.it. Ad avviarla una coppia della provincia di Oristano, Ramona Scanu e David Deriu, fuorisede di economia a Cagliari. « Abbiamo cominciato per gioco e anche per conoscere altri studenti » . Le loro linee guida? « Ricette facili e (abbastanza) sane: come la pasta al tonno, che chiunque è in grado di fare ed è un pasto quasi completo » . Ora David e Ramona si sono laureati, aggiornano le loro pagine saltuariamente ma nella pratica quotidiana poco è cambiato: « Siamo sempre fuorisede, abbiamo poco tempo e, almeno io (Ramona, ndr) lavori saltuari: stessa vita da studenti » . Consigli per chi si trova fuori casa per la prima volta? « Avere sempre di riserva pasta e scatolame, che ha scadenze a lunghissimo termine » dice la coppia. « Tenere in frigo un rotolo di pastasfoglia » aggiunge Adele. « Per altri blogger è il demonio, segno di incapacità e poca fantasia, ma per lo studente è la salvezza: con due avanzi e un po’ di verdure è pronta una torta salata »«. Pomodoro sotto qualunque forma » suggerisce Valentina. « Io lo preferisco fresco, ma anche i pelati vanno bene. Concludo con un trucco utile per rimediare alla mancanza di mattarello: quando finite il rotolo di alluminio non buttate via il supporto di cartone - avvolto nel cellophane è perfetto per tirare la pasta della crostata » .