La pratica del book-o-matic

Caro Mastrantonio, grazie per avere affrontato con competenza l’imbarazzante argomento del “book-omatic” (“Pubblicano il mio libro! Ma quanto mi costa?”, 8 giugno). Anch’io l’ho fatto. Sono un vanitoso? Un illuso? Un invasato? Mi sono indebitato per il “contributo spese stampa” richiesto dal mio editore-tipografo. Ho dato le mie copie del libro a conoscenti e amici, lo hanno giudicato ben scritto e di estremo interesse. Ho organizzato presentazioni al pubblico, pagandone le spese e comprando le copie necessarie. Non mi sento ingannato. Ma penso che la Società Italiana Editori dovrebbe spiegare che l’editore-tipografo non si impegna nella diffusione. Ernesto Marzano ernestodenver@gmail.com Gentile Marzano, la legge sul diritto d’autore andrebbe aggiornata, a maggior tutela della trasparenza, per individuare le tipografie travestite da case editrici delle nostre brame letterarie.