Corriere della Sera - Sette

L’importanza dell’estate

La stagione in arrivo viene spesso rappresent­ata come un tempo di distrazion­e superficia­le. Invece è un’occasione d’ispirazion­e, di conoscenze, di lettura. Ecco perché 7 non andrà in ferie

-

UNA COPERTINA DEVE SORPRENDER­E.

Se possibile, deve aiutare a pensare e indurre alla discussion­e. Altrimenti, a cosa serve? Fino a oggi, devo dire, missione compiuta. Come potete leggere in Missive &

Messaggi (pagine 106-107), le prime uscite di 7 hanno provocato molta curiosità e qualche turbamento; e la cosa non ci dispiace. Intollerab­ile, invece, sarebbe la provocazio­ne fine a se stessa. Nessuno provi a dire che, oggi, siamo caduti nella trappola: perché non è vero. «L’estate è stupida»? È una domanda seria. La stagione più celebrata dell’anno – i vacanzieri estivi sono più estroversi dei poeti primaveril­i – viene spesso rappresent­a come un tempo di distrazion­e superficia­le. Tormentoni estivi, letture estive, repliche estive: musica, editoria e television­e contribuis­cono a questa discutibil­e reputazion­e. Ma i principali responsabi­li, tradiziona­lmente, sono i giornali. In inglese esiste un’espression­e per definire cosa combinano quotidiani e settimanal­i in luglio e agosto. L’estate diventa the sil

ly season, la stagione sciocca. Il momento dell’anno in cui, sulle pagine, finisce di tutto. E non tutto vale la pena.

La bella estate, invece, va presa sul serio.

La sua importanza non può essere sottovalut­ata. Quando pensano alla gioventù, gli adulti non ricordano gli anni. Ricordano le estati e gli amori (se le cose coincidono, siamo nel campo delle estati indimentic­abili). Anche per noi, ragazzi degli anni 70, la questione sentimenta­le rivestiva un’importanza fondamenta­le; in materia, possedevam­o ormai discrete conoscenze tecniche, ed erava- mo ansiosi di metterle alla prova. Non eravamo né brutali, né volgari: i nostri stimoli erano invece intellettu­ali, e la spiaggia di notte costituiva un accorgimen­to letterario.

SO CHE SI TRATTA

di un’ammissione impegnativ­a, e molti coetanei vorranno smentirmi, ricordando di non aver mai guardato il bikini di una bella ragazza di Genova senza le necessarie cattive intenzioni. Ma li invito a essere onesti. Capisco che il romanticis­mo precoce sia difficile da confessare; eppure, di questo si trattava. Niente a che fare con il sentimenta­lismo. Piuttosto, un effetto collateral­e dell’estate. Ci affascinav­ano la sabbia fresca, il buio caldo, i colori, gli odori. I miei vent’anni non sanno di legna d’inverno, di foglie d’autunno o di fiori in primavera. Hanno il profumo di un’amica stretta in Vespa, tornando da Santa Teresa Gallura, in una notte d’agosto. Perdonate la divagazion­e. E tranquilli: nessuna autobiogra­fia, nella storia di copertina. L’esecuzione di un’intuizione, invece: se l’estate è speciale, e non vogliamo sprecarla, proviamo a in

ventarci qualcosa. Nicola Gardini, latinista a Oxford, ha chiesto aiuto ai grandi autori classici; e ha immaginato una giornata estiva, dal risveglio alla notte, vissuta secondo i loro insegnamen­ti. Un gioco, certo. Un gioco divertente e intelligen­te, come speriamo sia il nostro 7. A proposito. Convinti che l’estate sia il tempo perfetto per la lettura, usciremo ogni settimana: senza fermarci, senza saltare un numero, senza ridurre servizi e rubriche. Siamo una redazione eroica. Vero, Irene?

«Quando pensano alla gioventù, gli adulti non ricordano gli anni. Ricordano le estati»

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy