48 ore attaccato alla radio (senza dormire)
Da Virgin a Deejay, da Rtl a Capital: un giornalista e conduttore musicale trascorre due giorni ascoltando i suoi programmi preferiti. Si è divertito? Certo. Ma la radio per lui è come una donna bellissima, così ha dovuto combattere con un costante timore: addormentarsi sul più bello
NON C’È NIENTE COME LA RADIO. Niente di più bello di una luce rossa che si accende e tu che devi iniziare a parlare. Un semaforo dove il rosso ti costringe a partire, invece che a frenare. Ho iniziato a fare radio 38 anni fa, quando tutto era diverso: io, il mondo e il modo. Solo una cosa è rimasta uguale: la scarica di adrenalina che produce bellezza e ti fa sentire vivo. Dovrò ascoltarla per 48 ore. Che è come trascorrere due giorni con una donna bellissima. Spero di non addormentarmi sul più bello.
-48 ore
Asti, ore 4:30 del mattino. È giugno e c’è buio. Molto buio. Ma almeno non fa freddo. La sveglia è suonata, come ogni giorno, mezz’ora fa. Mi metto in macchina, breve sosta per un caffè lungo senza zucchero e poi autostrada verso gli studi milanesi di Virgin. Parto con Rtl, dove Silvia Annichiarico e Nino Mazzarino conducono Ma la
notte no. Imparo che la cotoletta a Milano la impanano con il pangrattato e a Napoli con la farina, in modo che resti più morbida. Ripenso al mio amico Giorgio Faletti, grande appassionato di cucina e splendido chef che mi portava nei ristoranti specializzati in cotoletta; dopo un po’, si alzava, prendeva la sedia e andava in un’altra stanza a sedersi a un altro tavolo. La gente sgranava gli occhi e chiedeva: « Ma lei è Giorgio Faletti?». E lui: « Dipende. Se le devo dei soldi sono Peter Gabriel».
-46 ore
Milano, largo Donegani, Virgin Radio. Al posto di combattimento! Sono alla mia postazione. Ecco la luce rossa che si accende. Il Buongiorno di Dr. Feelgood e Mr. Cotto è la sveglia più rock dell’etere. Alle 8:15 arriva Rock &
Talk con Beppe Severgnini, che è il direttore di 7, per cui figùrati se non dico che, da quando c’è lui, tutto è fantasmagorico. La realtà è che Bsev, unico al mondo, è riuscito a trasformare la sua gattina Priscilla in una star in meno di mezz’ora. Oggi, per esempio, ha detto in onda che ha iniziato a puntare le lucertole (Priscilla, non
Beppe); e subito dopo è partita Riders On The Storm del Re Lucertola. Credo che mai i Doors abbiano avuto un collegamento come questo.
-42 ore
Metà mattina, sempre a Milano, sempre in radio (ma ai piani superiori, si lavora al programma di domani). Dopo aver ascoltato un’ora di Non c’è duo senza te su Capital, con quei geniacci di Mary Cacciola e Andrea Lucatello, mi sposto su Deejay dove Linus e Nicola Savino raccontano di quando Marilyn Monroe, prima di farsi fotografare nuda, aveva cacciato tutti e preteso che il set fosse blindato da paraventi. Quando si accorsero che era possibile sbirciare dalle fessure tra un paravento e l’altro, gli uomini si accalcarono come in curva Sud. Marilyn capì tutto, ma fece finta di niente, regalando agli uomini la più grande eccitazione possibile, perché spiare dal buco della serratura è meglio che sedersi in prima fila. Dopo che Savino ha imitato alla perfezione Brunori e Malgioglio, passo a 105 Friends, dove Tony e Ross parlano di goffaggine, tema che mi è molto caro, perché nessuno è goffo come me, a parte Luca Giurato, Mr. Bean e mio figlio, che in questo modo mi dà la certezza che è mio e non dell’idraulico che viene anche di domenica e non ci fa mai pagare.
-38 ore
Ristorante giapponese in via Turati, a Milano. Mi faccio portare del sushi e ascolto Albertino su Deejay. Si fa spiegare da un ascoltatore che lavoro sia quello del vignaiolo e cos’è un Bovaro del Bernese. Dice: « Ah, l’ho appena visto su internet. È il cane che ha la maglia dell’Udinese». Poi fa partire il gioco del rumore misterioso: oggi è il rimbalzo di un pallone da basket. Ovvero, quando la follia diventa delizia.
-36 ore
Di nuovo in auto, rientro verso Asti. Enrico Ruggeri
mi commuove, perché dedica la puntata de Il falco e il
gabbiano su Radio 24 a Herbert Pagani, che oggi nessuno ricorda più. Più tardi – sono quasi a casa – arriva La zan
zara. Giuseppe Cruciani è un ossimoro vivente: borghese e punk. Quando sente l’odore dei nemici, come diceva Mourinho, mira alla giugulare. Come Sid Vicious dei Sex Pistols. E proprio come lui, a volte è eccitante come il sesso, altre volte un po’ pistola. Oggi vanno in scena gli insulti degli ascoltatori a Sgarbi. Lui, chiamato al telefono, conferma: « Sì, sono una testa di cazzo e uno stronzo». Cruciani vince ancora: quando uno ti insulta e tu gli dai ragione, lo tramortisci e non sa più cosa dire.
-31 ore
Esco a cena ad Asti, solito ristorante. Stasera ascolto
Rock’n’roll Circus, su Radiodue, con Pierluigi Ferrantini e Carolina Di Domenico, che coniugano leggerezza e profondità, e poi mi fumo un sigaro con Onorevole DJ su Rtl, con Carletto e Francesca Cheyenne, che ha un gatto che, chiamandosi Motorino, va di certo più veloce di Priscilla.
-27 ore
Si è fatta l’una di notte. Bella serata d’estate. In giardino, ascolto Danny Virgillo a Rds e poi Monte Carlo Nights con il mitico Nick The Nightfly. Grazie a lui, il mio è davvero un volo notturno. Però forse dovrei cercare di dormire. Magari spegnere la radio?
-24 ore
Si riparte. Asti verso Milano. Mi sembra sempre lo stesso giorno, come Bill Murray in quel film con la marmotta. Ho gli occhi come se avessi litigato con le guardie del corpo dei Guns N’Roses. Riccardo Russo di 101 mi strappa la prima risata, Silvia Boschero con King Kong (Radiouno) il primo urlo di gioia, perché, nel giorno del compleanno di Fernando Pessoa, legge estratti del Libro
dell’inquietudine e li lega a brani di Nina Simone, che dell’inquietudine era regina. Non potendola ascoltare in diretta, perché a quell’ora sono in onda su Virgin, vado sul podcast della Banda di 101, dove rido di gusto con Paolo Dini, Lester e Cristiano Militello. Raccontano di Milk The Cow, app che ti consente di mungere con le dita una mucca che ti appare sul display e di quell’altra app che ti fa scaricare i rumori più fastidiosi del mondo, tipo il trapano del dentista o il gessetto sulla lavagna.
-19 ore
Sono a Virgin, di nuovo. Finisco il Buongiorno che sono cotto di nome e di fatto, dico al Doc e a Bucciero che non posso preparare il programma dell’indomani perché devo ascoltare Corrado Gentile e Anna Pettinelli su Rds. Mi guardano come se la lucertola di Priscilla si fosse impossessata di me. Esco con la coda tra le gambe per evitare che me la taglino.
-14 ore
Piazza Repubblica, Milano, vado a riprendere l’auto. Divido le prossime due ore tra Revolver di Virgin e Lo
Zoo di 105. Parto con il secondo perché non mi voglio perdere gli aforismi hard di Nico Carminati che aprono il programma. Quello di oggi è irriferibile, così come le battute dello Zoo. Il tema è leggero: il sesso anale. Ringo, a Revolver, ha ospite Paolo Maldini, che ricorda i tempi in cui, in ritiro, i calciatori giocavano a carte o ping pong, mentre oggi sono tutti al telefonino. Pazzesco, e non è mica passato un secolo.
-11 ore
Rtl mi riaccompagna a casa. Milano-Genova, autostrada A7, direzione sud. Guido ascoltando Password con Nicoletta De Ponti e Mauro Coruzzi, una bella persona che rimane se stessa anche quando si traveste da Platinette.
Finisce il programma e sono finito anch’io, ma ho ancora sette ore davanti.
-8 ore
Asti, verso sera. Decido che, se devo morire a causa del troppo amore per la radio, morirò davanti a un piatto di carne cruda e agnolotti al plin. In Piemonte ci piace fare le cose con un certo stile. Chiedo al mio amico ristoratore se può sintonizzarsi su Capital per sentire Vibe di Massimo Oldani e Whatever di Luca De Gennaro. Mi guarda e dice: « Tu che lavori a Virgin chiedi a me di spostarmi su Capital?». Rispondo che è colpa di Priscilla. Sorride come si fa con chi ha dei problemi.
-6 ore
Ormai sono un’ameba, un paguro bernardo attaccato alla radio. Mi butto sul divano di casa e vado su Lifegate, che attacca Billie Holiday al Brel di Le plat pays. Musica della Madonna, Dio li benedica.
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Ore 4:30 del mattino. Stravolto, sono di nuovo in macchina, diretto verso Milano e Virgin. Ma stavolta faccio guidare mia moglie Chiara. Credo sia lei, almeno. Dopo 48 ore senza dormire, potrebbe essere anche Motorino. No, Priscilla no. Non ha la patente. E poi Motorino va più forte.