Corriere della Sera - Sette

Michele Bravi: «Meno prof e più maestri di vita»

( e per me una dieta dimagrante a base di bomboloni...)

- utopie fedelmente trascritte da Micol Sarfatti

Scettro, corona e un regno in cui fare ciò che si vuole. Questa volta l’onore e l’onere tocca a Michele Bravi, 22 anni, cantante. Vincitore di XFactor 2013, si è classifica­to quarto al Festival di Sanremo 2017. Il 3 novembre partirà il suo tour Anime di carta

SÌ, LO AMMETTO, le mie prime mosse da imperatore sono state un po’ egoiste, ma erano necessarie. Mi sono concesso un set di elettrodom­estici: lavastovig­lie, lavatrice e asciugatri­ce, perché non le avevo mai avute, e ho iniziato una dieta a base di bomboloni. Posso mangiare quello che voglio senza ingrassare. Per la mia reggia non ho voluto strafare, anche perché viaggio molto e ci sto poco. Mi sono preso un bell’appartamen­to a Milano vicino alla Darsena, mi piace stare vicino all’acqua. Ovviamente ho pensato anche agli altri. Un imperatore ha dei doveri, oltre ai piaceri. Ho istituito una grande selezione, più umana che tecnica, per chi decide di diventare insegnante. Ci vogliono meno professori esperti di una sola materia e più maestri di vita, persone che sanno accendere la curiosità e trasmetter­e passione. Così nelle scuole si imparano sia nozioni teoriche che pratiche. Dare i nomi alle cose è una grande responsabi­lità: per questo c’è una commission­e che stabilisce i termini che si possono utilizzare. Le parole sanno essere pericolose e possono fare del male. Nel mio regno «ho capito» vince sul «mi piace», cioè l’empatia arriva prima del giudizio. Come dice mio nonno: «Una volta c’erano i santi, oggi ci sono i cantanti». Per questo ho voluto dire basta all’idolatria dei singoli, artisti e non. In tutti i settori, a cominciare dal mio, premio il lavoro in sé e non chi lo ha fatto. Tutti i miei sudditi devono coltivare la creatività e imparare a essere eclettici. Per il resto sono un imperatore tranquillo, almeno fino alle giornate no, quelle in cui mi arrabbio. Lì allora mi basta poco per diventare un dittatore, buono e illuminato, ma pur sempre dittatore.

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