Mario Biondi ama la musica dei motori
Il nome vero è Mario Ranno, nato a Catania nel 1971. Da bambino inizia a cantare in chiesa. Poi, in carriera, vince due dischi di platino. La prossima data del suo tour (fino al 29 agosto) sarà l’11 luglio a Vigevano
MARIO BIONDI, SENZA LA SUA PASSIONE PER LA GUIDA non avrebbe forse scoperto quella per la musica, prima come ascoltatore poi come autore. «Sono un malato di auto, quasi terminale». La febbre è salita molto presto. Uno dei suoi primi ricordi è legato al bracciolo di una Porsche 914 cabriolet Targa, «mi sedevo lì, negli Anni 70 si poteva ancora fare, tra mia mamma e mio papà, grande appassionato di vetture e “porschista” nato». La macchina era un luogo di aggregazione familiare. Si facevano lunghe gite d’estate
con la capote aperta: era una scoperta continua. «Ogni vettura ha un suo suono, una sua timbrica. Poi in auto, durante i miei lunghi viaggi ho ascoltato e studiato musica, elaborato idee sui pezzi, studiato composizione. Viaggiare in auto e ascoltare musica per me è un binomio inscindibile: mi viene in mente una canzone degli America in cui, forse più che in ogni altra, si condensa questa emozione. Non a caso si intitola Ventura Highway ». La passione di questo musicista per le auto ha preso una piega precisa; non una mania ma quasi: le colleziona. E, ovviamente, ama guidarle. «Alcune sono gioielli, oggetti che hanno un’anima. Costruite con grande maestria, dove le loro rifiniture diventano parti integranti del loro carattere». Non partecipa a raduni: «Il mio rapporto è soggettivo, personale. Certo se mi capita di veder passare la Mille Miglia mi fermo anch’io a guardare ammirato». C’è solo una cosa che a lui non piace, non delle vetture ma di chi si siede sopra: «Il fatto che molte persone alla guida sviluppino atteggiamenti aggressivi». La sua prima auto, nel 1989, è stata una Fiat 500 Giardinetta cabriolet, ricevuta dal padre. Quest’estate, alla guida di ben altre auto, sta girando l’Italia per celebrare, con la seconda parte del tour Best of Soul, i suoi dieci anni di carriera.