Valter, dacci il nostro pane quotidiano. Vegan
CHE UN PANIFICIO ABBIA SPESSO LA CODA che parte dal bancone e finisce sul marciapiede, a me non stupisce per nulla. Sono una patita del pane, che è il mio piatto preferito nonché tipico souvenir (sia sotto forma di cibo sia come ricetta) dei miei viaggi. Quello da Milano a Torino non è un viaggio vero, lo ammetto. Ma la mia amica Lara, che abita nel quartiere di San Salvario a due passi da via Berthollet e dal panificio Ficini (lo trovate al civico 30, aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 7 alle 19.30), mi ci ha portata proprio con l’idea di farmi scoprire impasti nuovi. Ho avuto fortuna: niente coda e quindi tutto il tempo che volevo per chiedere informazioni sulle diverse forme di pane. Sì, qui si usa il lievito madre. Sì, le farine sono macinate a pietra. Sì, ci sono anche quelle con i grani antichi (figurarsi le “normali” integrali). E sì, vegani e celiaci fatevi sotto: ci sono anche un po’ di prodotti cruelty e glutine free, mentre in tutti è stato eliminato lo strutto.
APERTO NEL 1988 dai coniugi Valter e Donatella Ficini, il panificio ha conquistato il cuore dei torinesi che sono disposti a spendere un po’ (si va dai 3,50 euro al chilo per il pane con farina di grano tenero 00 ai 7,98 per quello più ricercato, per esempio al farro monococco) per portarsi a casa i prodotti del laboratorio. Ecco alcune delle ricette più originali, create da Valter e da altri tre panettieri che si alternano ai forni: pane con lardo pancettato, finocchietto selvatico e grano tenero tipo 2, pane con farro e zenzero, VeganPan senza farina, glutine e lattosio, pane con farro spelta al succo d’uva concentrato. Per Natale arrivano anche i panettoni, classici e non (ci sono anche quelli alle pere e cioccolato), per Pasqua le colombe. Nel resto dell’anno trovate anche grissini, focacce, pizze, salatini e pure dolci, torte, biscotti.