Inter vista in movimento
Imbottigliata nel traffico di Roma, la guida di Fratelli d’Italia giudica Virginia Raggi: «Incapace oltre ogni previsione». Poi spiega: «Nel centrodestra esiste un problema infantile: “Chi è il capo?”». E ammette: «Con mia figlia mi sono rincitrullita. E le canto De André»
«A MATTAAAA».
Una volta un motociclista le urlò: «A mattaaaa». Pochi secondi prima, dato che era lento e le bloccava il passaggio lei lo aveva superato, aveva sgranato gli occhioni azzurri e gli aveva gridato contro, in romanesco: «E levateeeeee». Doppio Binario imbottigliati nel traffico capitolino con Giorgia Meloni, 40 anni, anima destra della politica italiana. Al volante, come tra i banchi parlamentari e in tv: maneggiare con cura. Quando le domando che tipo di automobilista sia, prima racconta l’aneddoto del motociclista e poi confessa di aver improvvisato un paio di sfuriate per strada contro alcuni paparazzi troppo insistenti: la inseguivano per rubare l’ennesima foto con la figlia Ginevra. Chiedo: le ha dato fastidio che Ginevra, appena nata, sia finita in una parodia di Sabina Guzzanti? Nello sketch Meloni era Daenerys Targaryen, regina guerriera della serie tv Il trono di spade e la figlia era Draga, una poppante sputafuoco. Replica: «Scherza? Daenerys è un personaggio meraviglioso. Anche se il mio preferito nella serie è Tyrion Lannister, per ovvi motivi». Gli ovvi motivi sono la statura e la tempra di Tyrion. È un nano. Meloni scherza spesso sul suo essere “gnappetta”. Qualche anno fa al cronista che le rinfacciava l’appartenenza alla corte berlusconiana fatta di nani e di ballerine, lei replicò: «Sarò pure mezza nana, ma ballerina proprio no». Ci incontriamo a piazza Montecitorio. Meloni è raggiante: «Fatemi godere ‘sto momento». Il partito di cui è leader, Fratelli d’Italia, ha conquistato due comuni importanti: L’Aquila e Pistoia. Il centrodestra a trazione sovranista sembra riprendere respiro, proprio quando, dopo la scivolata di Marine Le Pen alle elezioni francesi, sembrava un progetto sepolto. Meloni: «Siamo provinciali.