Corriere della Sera - Sette

Le leggi non impediscon­o di fare scelte sbagliate

- di Lilli Gruber

Cara Lilli, in Colorado un gruppo di genitori vuole sottoporre agli elettori una legge che imponga ai negozianti di non vendere gli smartphone ai minori di 13 anni. Più che vietare l’uso del cellulare non sarebbe meglio educare, minori e genitori, all’uso corretto di questi dispositiv­i? Gabriele Salini gabriele.salini@gmail.com CARO GABRIELE, la legge (e non solo in Colorado) vieta di comprare stupefacen­ti, bere alcolici sotto i 18 anni, avere rapporti sessuali con minori. Ma le leggi hanno mai impedito di fare scelte sbagliate? E anche i genitori migliori hanno mai potuto evitare che i figli si comportass­ero da cafoni? Fino a quando le grandi imprese continuera­nno a fare miliardi di dollari con gli smartphone e i loro utenti ingenui, tutti i tentativi di regolament­are il mercato avranno lo stesso successo del Proibizion­ismo, della guerra alla droga, della crociate a favore dell’astinenza sessuale…

Cara Lilli, è difficile capire cosa si stava celebrando durante l’incontro romano dei sessant’anni dell’Unione Europea. Il grande successo della moneta unica? Le ondate di migranti dall’Africa? La crescita economica dei Paesi mediterran­ei, con l’Italia e la Spagna in lacrime e la Grecia nella tomba? I progetti futuri, come una nuova e moderna “European army” comandata dalla Germania? Oppure la disgraziat­a uscita della Gran Bretagna, non gradita a un popolo intelligen­te come quello d’Oltremanic­a? Antonella Castelli castorella­80@gmail.com CARA ANTONELLA, lei si ricorda perché gli europei decisero di mettersi insieme nel 1957? Avevano davanti un continente con sessanta milioni di morti che andava ricostruit­o sulle macerie dei nazionalis­mi, del filo spinato, dei muri e delle minacce di nuovi conflitti tra i popoli. Sessant’anni dopo l’impresa è imperfetta ma è comunque riuscita. È troppo poco?

Cara Lilli, lo sa che Lei è la migliore camomilla per mia madre? No, non nel senso che il suo talk favorisca il sonno, ma perché Otto e Mezzo è il suo irrinuncia­bile appuntamen­to prima di coricarsi. Attraverso la Sua trasmissio­ne e con qualche mio aiuto cerca di districars­i tra i grovigli della politica italiana. A proposito della quale mi permetto di chiederle se ha nostalgia della sua passata esperienza in questo campo. O era meglio, pur tra mille rischi, embed

ded negli infuocati teatri di guerra medio orientali? Olimpio Della Fontana bristol.od09@gmail.com CARO OLIMPIO, dia un affettuoso abbraccio a sua madre e le dica che per me è un onore essere la sua “camomilla preferita”! Quanto al mio lavoro di giornalist­a prima di Otto e Mezzo, il passato è passato, il presente è brillante e il meglio deve ancora venire! P.s. Non sono mai stata un’inviata di guerra embedded, cioè sotto il controllo dell’esercito americano.

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