Un raduno di Suv! Cosa ne dite?
Una domenica soleggiata, l’appuntamento in centro: gli amici, le famiglie, la voglia di una bella scampagnata in compagnia. Come quelle gioiose (e rumorose) dei motociclisti e dei ciclisti. Ma se le ruote non sono due, ma quattro, sognare è legittimo?
HO FATTO UN SOGNO. Un po’ scorretto, d’accordo. Ma era proprio un bel sogno. Era una domenica estiva di sole e, assieme a tanti amici, avevo organizzato un raduno con scampagnata. Ci eravamo dati appuntamento in piazza Cordusio, a Milano, ed eravamo partiti cercando di stare il più possibile uniti, vicini, compatti. Uno di noi si era posizionato in testa al gruppo, un altro in fondo. Così da impedire agli estranei di mischiarsi a noi. Questa tecnica l’avevo imparata dai motociclisti e dai ciclisti che, quando decidono di pedalare fraternamente tutti insieme, sono scortati da compiacenti e compiaciuti vigili urbani. Sarà capitato anche a voi di restare fermi più del dovuto a un semaforo, oppure di percorrere una strada a passo d’uomo, per permettere l’occupazione delle corsie in ossequio al Grande Raduno, no? Guardando quei bei gruppi di amanti delle due ruote, mi ero reso conto dei problemi che creano al resto del traffico. Ma, suvvia! Come non perdonare un festoso ritrovo di uomini e donne che, felici e beati, si dirigono tutti insieme verso la meta, scampanellando (in bici) o rombando (in moto)?
TORNIAMO AL MIO SOGNO PROIBITO. Avevo organizzato questa festosa adunata, dunque. Quanti eravamo! Che bella compagnia! Io, i miei amici, le compagne, i figli. Eravamo una cinquantina. Una scampagnata rumorosa, lo ammetto. Anche questo l’ho copiato dalla “massa critica” di ciclisti che a mezzanotte
passa sotto le nostre case, vociando allegri con musica amplificata di accompagnamento, al ritorno della pedalata ecologica, sostenibile e solidale... Nel sogno, anche la mia è stata una giornata fantastica. Come succede a motociclisti e ciclisti, eravamo guardati con ammirazione da chi era costretto ad aspettare il nostro passaggio prima di proseguire per la sua strada. Multe? Zero. Anzi, gli agenti della polizia locale ci strizzavano l’occhio. Ah, che magnifica domenica!
Cos’avevo combinato, in sogno? Ve lo dico subito. Avevo organizzato un magnifico mega-raduno di Suv! Nella realtà, secondo voi, è possibile? Risposta: no, è irrealizzabile. Intanto perché ciò che è consentito a ciclisti e motociclisti alle auto viene spesso impedito (il Codice della Strada sarebbe uno solo, ma tant’è). E poi c’è dell’altro.
E POI C’È L’ODIO VERSO I SUV. Fateci caso. Ogni giorno, purtroppo, si verificano decine di incidenti stradali, provocati da tutti i tipi di auto. Ma quando è coinvolto un Suv, per uno strano meccanismo psicologico, la notizia diventa ancora più notizia. Difficilmente leggerete titoli tipo: “Anziano travolto da una berlina” (eppure succede spesso). Oppure “Passante investito da una station wagon” (anche questo accade, come sappiamo). Conosco la vostra obiezione: il Suv è un’automobile grande, ingombrante, non serve in città. Obiezione respinta: e le monovolume? Anche quelle sono ingombranti. Ma avete mai letto un titolo: “Motociclista travolto da una monovolume”?
Il Suv è sempre guidato da un cattivo. Se poi il Suv è nero, guai! Conduttore cattivissimo. Luoghi comuni, ovviamente. Ma si ripetono. “Suv in doppia fila davanti alle scuole, le signore-bene vanno a prendere i figli a scuola!” (invece chi ha un altro tipo di auto, in queste occasioni, parcheggia sempre regolarmente, vero?). “Il Suv inquina più delle altre auto” (falso). Perché tutto questo? Il sognatore che firma quest’articolo ha una spiegazione.
Quella contro i Suv è una battaglia ideologica e
arriva da lontano. Il Suv viene giudicato, da molti, detestabile, un simbolo di prepotenza. E quindi è prepotente anche chi lo guida. Che assurdità! Il Suv non è più un simbolo di ricchezza esibita. Oggi i Suv – chiamati nel frattempo Crossover per depistare i nemici irriducibili – sono disponibili in ogni fascia di prezzo, dimensione, motorizzazione. E piacciono a giovani, meno giovani, ricchi e meno ricchi. Quasi quasi organizzo un raduno, cosa ne dite?