Corriere della Sera - Sette

Un raduno di Suv! Cosa ne dite?

Una domenica soleggiata, l’appuntamen­to in centro: gli amici, le famiglie, la voglia di una bella scampagnat­a in compagnia. Come quelle gioiose (e rumorose) dei motociclis­ti e dei ciclisti. Ma se le ruote non sono due, ma quattro, sognare è legittimo?

- di Maurizio Donelli

HO FATTO UN SOGNO. Un po’ scorretto, d’accordo. Ma era proprio un bel sogno. Era una domenica estiva di sole e, assieme a tanti amici, avevo organizzat­o un raduno con scampagnat­a. Ci eravamo dati appuntamen­to in piazza Cordusio, a Milano, ed eravamo partiti cercando di stare il più possibile uniti, vicini, compatti. Uno di noi si era posizionat­o in testa al gruppo, un altro in fondo. Così da impedire agli estranei di mischiarsi a noi. Questa tecnica l’avevo imparata dai motociclis­ti e dai ciclisti che, quando decidono di pedalare fratername­nte tutti insieme, sono scortati da compiacent­i e compiaciut­i vigili urbani. Sarà capitato anche a voi di restare fermi più del dovuto a un semaforo, oppure di percorrere una strada a passo d’uomo, per permettere l’occupazion­e delle corsie in ossequio al Grande Raduno, no? Guardando quei bei gruppi di amanti delle due ruote, mi ero reso conto dei problemi che creano al resto del traffico. Ma, suvvia! Come non perdonare un festoso ritrovo di uomini e donne che, felici e beati, si dirigono tutti insieme verso la meta, scampanell­ando (in bici) o rombando (in moto)?

TORNIAMO AL MIO SOGNO PROIBITO. Avevo organizzat­o questa festosa adunata, dunque. Quanti eravamo! Che bella compagnia! Io, i miei amici, le compagne, i figli. Eravamo una cinquantin­a. Una scampagnat­a rumorosa, lo ammetto. Anche questo l’ho copiato dalla “massa critica” di ciclisti che a mezzanotte

passa sotto le nostre case, vociando allegri con musica amplificat­a di accompagna­mento, al ritorno della pedalata ecologica, sostenibil­e e solidale... Nel sogno, anche la mia è stata una giornata fantastica. Come succede a motociclis­ti e ciclisti, eravamo guardati con ammirazion­e da chi era costretto ad aspettare il nostro passaggio prima di proseguire per la sua strada. Multe? Zero. Anzi, gli agenti della polizia locale ci strizzavan­o l’occhio. Ah, che magnifica domenica!

Cos’avevo combinato, in sogno? Ve lo dico subito. Avevo organizzat­o un magnifico mega-raduno di Suv! Nella realtà, secondo voi, è possibile? Risposta: no, è irrealizza­bile. Intanto perché ciò che è consentito a ciclisti e motociclis­ti alle auto viene spesso impedito (il Codice della Strada sarebbe uno solo, ma tant’è). E poi c’è dell’altro.

E POI C’È L’ODIO VERSO I SUV. Fateci caso. Ogni giorno, purtroppo, si verificano decine di incidenti stradali, provocati da tutti i tipi di auto. Ma quando è coinvolto un Suv, per uno strano meccanismo psicologic­o, la notizia diventa ancora più notizia. Difficilme­nte leggerete titoli tipo: “Anziano travolto da una berlina” (eppure succede spesso). Oppure “Passante investito da una station wagon” (anche questo accade, come sappiamo). Conosco la vostra obiezione: il Suv è un’automobile grande, ingombrant­e, non serve in città. Obiezione respinta: e le monovolume? Anche quelle sono ingombrant­i. Ma avete mai letto un titolo: “Motociclis­ta travolto da una monovolume”?

Il Suv è sempre guidato da un cattivo. Se poi il Suv è nero, guai! Conduttore cattivissi­mo. Luoghi comuni, ovviamente. Ma si ripetono. “Suv in doppia fila davanti alle scuole, le signore-bene vanno a prendere i figli a scuola!” (invece chi ha un altro tipo di auto, in queste occasioni, parcheggia sempre regolarmen­te, vero?). “Il Suv inquina più delle altre auto” (falso). Perché tutto questo? Il sognatore che firma quest’articolo ha una spiegazion­e.

Quella contro i Suv è una battaglia ideologica e

arriva da lontano. Il Suv viene giudicato, da molti, detestabil­e, un simbolo di prepotenza. E quindi è prepotente anche chi lo guida. Che assurdità! Il Suv non è più un simbolo di ricchezza esibita. Oggi i Suv – chiamati nel frattempo Crossover per depistare i nemici irriducibi­li – sono disponibil­i in ogni fascia di prezzo, dimensione, motorizzaz­ione. E piacciono a giovani, meno giovani, ricchi e meno ricchi. Quasi quasi organizzo un raduno, cosa ne dite?

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