WALTER BONATTI I MIEI RICORDI

«I SUONI DELLA NOTTE sulla montagna hanno una loro magia del tutto speciale, ma che può presto anche tramutarsi in paura. Questo può accadere quando ci si trovi da più giorni appesi su una difficile parete, costretti nell’immobilità di un bivacco notturno. In tal caso, mancando l’azione, non si può fare a meno di ascoltare le proprie ansie e incertezze, quando non fossero già angosce. In simili condizioni dunque tutto si acutizza, si amplifica e non solo il disagio fisico... Sì, al cospetto di tanta severità non ci si può sentire che immensamente piccoli e fragili, ma anche spogli di inconscia presunzione, e restituiti finalmente alla nostra natura umana. Ma un prodigio, nella notte, può anche presentarsi: l’apparizione, improvvisa e sfolgorante, della luna piena con i suoi riflessi che si spandono sulle nevi pallide. E dintorno, nel cielo di pece, uno sconfinato oceano di stelle lucentissime che vanno alla deriva. Da qui l’incanto, la musica dei sentimenti; è la natura stessa a orchestrarla con il connubio di forme, di luci dense e penetranti». Baldini Castoldi Dalai editore 2008