Com’è cambiato e come sta cambiando uno dei luoghi più belli del mondo
Una riserva per miliardari? Una passerella per esibizionisti? Lo specchio dell’Italia facoltosa? Com’è cambiato e come sta cambiando uno dei luoghi più belli del mondo
CLAMOROSO A PORTO ROTONDO: il conte Luigi Donà dalle Rose, 78 anni, fondatore del borgo turistico nel 1964, caccia il consiglio d’amministrazione, vince col figlio le elezioni del Consorzio e riprende in mano la sua creatura. Stanco delle baruffe sui parcheggi a 3 euro all’ora, dei consorziati morosi e degli abusi edilizi, dichiara: «Da noi era un paradiso, c’erano solo ville. Poi è arrivata la mafia che ha costruito palazzi interi, e anche il magico progetto di Porto Rotondo si è in parte dissolto».
IL PRINCIPE KARIM AGA KHAN IV, 80 anni, inventore nel 1962 di Porto Cervo, prima capitale della Costa Smeralda, si guarda bene, invece, dal rientrare in gioco. Da tempo cerca di sbolognare il 49 per cento della compagnia aerea Meridiana (700 milioni di perdite in otto anni, peggio di Alitalia in proporzione) all’emiro del Qatar. Ma controlla ancora il prestigioso Yacht Club, con sede invernale a Virgin Gorda (Caraibi) e organizza regate internazionali: gli avveniristici Rc 44 dalle vele nere al carbonio, i mondiali dei Farr 40 e J/70.
IL PRINCIPE E IL CONTE hanno segnato le prime due epoche della Costa Smeralda: l’Età Aristocratica (anni 60 e 70) e l’Età Opulenta (anni 80 e 90). È seguita, nei primi quindici anni di questo secolo, l’Età B&B (Berlusconi e Briatore): politica e affari, calciatori e veline, ricchi russi e poveri noi. Sono stati gli anni in cui la Costa Smeralda è diventata un ologramma turistico, ed è (idealmente) uscita dalla Sardegna. Un’immensa piscina-con-giardino. Incantevole, ma avrebbe potuto essere dovunque.
DOPO UN PAIO D’ANNI DI TRANSIZIONE – meno russi, meno calciatori, meno tacchi a spillo in piscina, meno Cavaliere in versione mondana – in questo 2017 s’intravede la quarta epoca della Costa Smeralda. Bisogna trovarle un nome. Proponiamo l’Età Neoclassica: chi può permetterselo (industriali, finanzieri, artisti arricchiti, giovani ricchi
IN GIUGNO GLI ARRIVI INTERNAZIONALI ALL’AEROPORTO DI OLBIA SONO AUMENTATI DEL 46 PER CENTO
FERRAGOSTO 2016: VALORE DEGLI YACHT A PORTO CERVO, 3 MILIARDI; PATRIMONIO PERSONALE DEGLI OSPITI, 100 MILIARDI
digitali) torna. E torna per la bellezza dei luoghi, del clima, del servizio. Non per farsi notare.
IL NUOVO PERIODO S’ANNUNCIA niente male. Inizio estate da record, per la Sardegna, quest’anno: se continua così si supereranno gli 11 milioni di turisti. Sei milioni solo in Gallura, di cui la Costa Smeralda rappresenta l’idilliaca parte sud-orientale, protetta dal vento di maestrale. I turisti erano 5,3 milioni, l’anno scorso. Crescita a due cifre, superata la lunga crisi iniziata nel 2008? È presto per dirlo, ma il segnale è chiaro: sta succedendo qualcosa. I costacei, in attesa di agosto, stanno con le antenne ritte.
DI SICURO APPARE ARCHIVIATO, come dicevano, il ventennio briatoresco di esibizioni, attricette e calciatori. Unico avvistato, in queste settimane, l’ex juventino Alvaro Morata con la neomogliettina veneta. Così sembravano simpatici residuati bellici, l’8 luglio a Poltu Quatu, Simona Ventura e le sue ospiti, Anna Falchi, Claudia Galanti, Rosa Perrotta, arrivate per registrare un talk-show televisivo. C’era anche Melissa Satta, a dire il vero, ma lei in Sardegna è a casa.
LA COSTA SMERALDA – si ha l’impressione – sta tornando all’anonimato miliardario degli anni Sessanta e Settanta, e aumenta la varietà degli ospiti. I primi segnali già l’anno scorso. A Ferragosto 2016 qualcuno ha stimato il valore totale degli yacht ormeggiati a Porto Cervo: tre miliardi. Patrimonio personale complessivo degli ospiti, sull’acqua e a terra, quel giorno: intorno ai cento miliardi. Fra gli altri gli svizzeri Ernesto Bertarelli (Alinghi, farmaceutica) e Sergio Mantegazza (su un panfilo con Beppe Grillo), Leonardo Del Vecchio di Luxottica, Al Fayed padre di Dodi.
IL BOOM È CONTINUATO all’inizio di questa stagione turistica: +46 per cento gli arrivi internazionali all’aeroporto di Olbia nel mese di giugno. Nei fine-settimana, su 600 movimenti aerei, 200 ri- guardano jet privati. Anche gli ospiti italiani sono in crescita e puntano su Olbia: +10 per cento i passeggeri dei traghetti, nonostante i prezzi stabiliti dall’oligopolio Moby e Tirrenia (stessa proprietà). Una famiglia media, con auto al seguito, spende sui mille euro in agosto, e il concorrente Corsica Ferries non serve Genova.
PASSI AVANTI ANCHE SULLA STRADA dell’agognata “destagionalizzazione”: il sogno di ville e alberghi pieni da maggio a ottobre, come a Portofino e Capri, Positano e Taormina, e in altre località del Mediterraneo. «Investiremo cento milioni per attirare clienti in primavera e autunno», promette Mario Ferraro, plenipotenziario dei qatarioti, che cinque anni fa hanno comprato il Cala di Volpe e gli altri hotel di lusso (Romazzino, Pitrizza, Cervo) dall’americano Tom Barrack, ora orbitante nell’area di Donald Trump. Un personaggio che nessuno si stupirebbe di trovare in Costa, un giorno: in Florida ci sarà Mar-a-Lago, ma in Gallura c’è il mare vero.
È VERO PERÒ CHE, TRUMP a parte, un certo tipo di ospiti pretende un certo tipo di servizi. E non ce ne sono abbastanza, pare. «Finché il golf del Pevero rimarrà l’unico della Costa, inutile illudersi», ci spiega Donà dalle Rose. «Ho cercato per decenni di aprirne almeno un altro a Porto Rotondo. Niente da fare. Un presidente della Regione Sardegna mi disse: “C’è già un campo vicino a quello di Porto Cervo. Qui a Cagliari”. A 300 chilometri. Buonanotte. Attorno a Marbella i campi di golf sono dieci».
LA NUOVA EPOCA DELLA COSTA SMERALDA è anche conseguenza di fenomeni imprevedibili. Il terrorismo, inutile negarlo, ha convinto molti turisti a cambiare destinazione. «Dopo la strage di Nizza l’anno scorso sono arrivati un sacco di francesi, e stanno tornando quest’anno», constata Max Romano, dell’agenzia portorotondina Molo7 Real Estate. La paura ha danneggiato anche le stagioni turistiche di Egitto, Tunisia e Turchia. I nababbi di