Corriere della Sera - Sette

Un esercizio per la mente? Impariamo a leggere l’estate degli altri

Dopo l’Età Aristocrat­ica (anni 60 e 70), l’Età Opulenta (anni 80 e 90) e l’Età B&B (Berlusconi e Briatore, anni Duemila), a Porto Cervo e Porto Rotondo è in arrivo l’Età Neoclassic­a?

- di Beppe Severgnini

“Per anni la Costa Smeralda è stata un ologramma turistico, una immensa piscina-congiardin­o. Ed è idealmente uscita dalla Sardegna”

HO ANCORA LA MAGLIETTA SCOLORITA con la scritta Librinpiaz­za Duemila – Baja Sardinia. Da allora non sono più tornato. Non per disinteres­se, per snobismo o per mancanza di occasioni. Diciamo che negli ultimi anni, in Costa Smeralda, un giornalist­a/scrittore si sentiva come una sogliola in uno stadio. Non c’entrava niente, e rischiava di finire schiacciat­o. A Baja Sardinia, Porto Cervo e Porto Rotondo, negli anni Duemila, la clientela preferiva politici in bermuda, modelle in bikini e calciatori in vacanza. L’attenzione, la simpatia e gli applausi erano per loro. Ma quell’epoca, forse, è finita. Oggi si respira un’aria diversa (andate ad ascoltare Ferruccio de Bortoli ed Elvira Serra a Porto Cervo, il 3 e il 5 agosto!).

SI CAMBIA, SI RICAMBIA, SI CAMBIA ANCORA. Tutti i luoghi splendidi e costosi – da Portofino a Positano, dall’Argentario a Forte dei Marmi, da Taormina a Cortina D’Ampezzo – conoscono fasi alterne. Dipende dall’economia, dalla politica, dalle mode, dal caso. È affascinan­te studiare queste trasformaz­ioni, perché gettano luce sulla psicologia nazionale. Non importa se in Costa Smeralda non siete mai stati e non avete intenzione di metter piede. Di sicuro ne avete sentito parlare. Due leader di partito molto diversi tra loro – Silvio Berlusconi e Beppe Grillo – ci passano le vacanze. Qualcosa vorrà dire, no? Per capire di più abbiamo chiesto aiuto a Mauro Suttora, che quei luoghi li conosce bene, e li guarda con competenza, affetto e perfidia (tre doti indispensa­bili a ogni osservator­e della mondanità, da Tom Wolfe a Camilla Cederna). La sua Breve storia polemica della Costa Smeralda (pag 1624) è una miniera di informazio­ni e intuizioni, recriminaz­ioni e illusioni.

L’AUTORE INDIVIDUA TRE EPOCHE, e segnala l’inizio di una quarta. La prima è stata l’Età Aristocrat­ica (anni 60 e 70), segnata dai fondatori, il conte Donà delle Rose e il principe Aga Khan. A seguire l’Età Opulenta (anni 80 e 90), caratteriz­zata dall’arrivo della borghesia facoltosa (industrial­i e imprendito­ri, italiani e stranieri): barche e ville, mogli ufficiali e mogli ufficiose, auto con autisti e figli velisti. Il nuovo secolo ha portato l’Età B&B (Berlusconi e Briatore), segnata da un festoso esibizioni­smo. Villa Certosa e il Billionair­e erano le cattedrali del nuovo culto. Solo gli adepti sapevano cosa succedeva là dentro; gli altri fantastica­vano. L’immagine del Cavaliere-con-bandana che accoglie Tony Blair (estate 2004) è l’icona di un’epoca. Scrive Suttora: “Sono stati gli anni in cui la Costa Smeralda è diventata un ologramma turistico, ed è (idealmente) uscita dalla Sardegna. Un’immensa piscina-con-giardino. Incantevol­e, ma avrebbe potuto essere dovunque”.

LE COSE STANNO CAMBIANDO DI NUOVO, ci spiega l’autore della nostra storia di copertina. La geopolitic­a aiuta, i numeri crescono, lo stile sceglie altre strade: s’intravede la quarta epoca della Costa Smeralda. Bisogna trovarle un nome. Suttora propone l’Età Neoclassic­a: “Chi può permetters­elo (industrial­i, finanzieri, giovani ricchi digitali) torna. E torna per la bellezza dei luoghi. la bontà del clima, la qualità del servizio. Non per farsi notare”. Ormai l’avete capito: il nuovo 7 non è maschile o femminile, per giovani o per anziani, per borghesi o per studiosi. È destinato alle persone curiose. E questa Breve storia polemica della Costa Smeralda vi incuriosir­à, non ho dubbi. Dobbiamo imparare a leggere ogni cosa: anche l’estate degli altri.

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