Corriere della Sera - Sette

Samuel: «Voglio una musica autarchica! (e sgravi fiscali per i vestitini a fiori delle ragazze)»

(e sgravi fiscali peri vestitini a fiori delle ragazze)

- utopie fedelmente trascritte da Irene Soave

Volto simbolo dei Subsonica, ora anche solista: l’imperatore oggi è Samuel Umberto Romano, classe ‘72. Dopo il Flowers Festival prosegue il suo tour Il codice della bellezza. Tra le date, l’1 settembre all’Home Festival di Treviso e il 21 settembre a San Vito Lo Capo

LA MISURA PIÙ URGENTE: due mesi all’anno di vacanze per tutti. Prendiamo i riccastri della Terra, facciamo lavorare un po’ di più loro, una specie di operazione Robin Hood. Che vorrei anche sugli stipendi: decuplicar­e quelli degli insegnanti (le cose più belle della mia vita me le hanno trasmesse loro) e magari calmierare un po’ quelli di certe caste sportive (lo dico da ex rugbista!). Poi, nel mio settore, un po’ di autarchia: uno spazio fisso in radio, nelle etichette discografi­che, in tv, va riservato a chi canta o crea in italiano. Servirebbe a debellare questa sudditanza creativa che abbiamo per i Paesi anglosasso­ni. Metterei più controlli per la finanza, meno per la creatività. La prima, quando è troppo autonoma, non genera ricchezza ma inganno; la seconda, più è libera meglio è. Divieti veri pochi. Vieterei le ciabatte, ambosessi, in casa e fuori; obbligo

di cappellino per tutti i maschi e sgravi fiscali su tacchi e vestitini a fiori, sempre meraviglio­si, per le donne. Scuola obbligator­ia fino a un grado molto alto. Così i sudditi sapranno accorgersi

se li frego. Voglio saper prendere decisioni impopolari. Avrò una corte, certo, fatta di quei politici che lavorano per abnegazion­e e non per soldi. Non sono pochi. Corte itinerante: due anni a Torino, due a Palermo, due a Venezia... l’Italia è bella tutta. E cambiando regione si capiscono meglio gli italiani. Le più alte benemerenz­e: per chi fa cose umili e preziose come gli infermieri. Mesi fa ero ricoverato, e c’erano queste specie di fate pazienti che ci accudivano, ci aiutavano, ci tranquilli­zzavano. Senza alcuna gloria. Dal mio impero bandisco solo gli haters e i cattivi veri: oggi noi stigmatizz­iamo molto la debolezza, io credo invece che vada proibita la cattiveria.

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