Corriere della Sera - Sette

LA NOVELLA DEL BUON VECCHIO E DELLA BELLA FANCIULLA

- ITALO SVEVO

«TUTTAVIA NEL TARDO POMERIGGIO quando, abbandonat­o l’ufficio, il vecchio, per risparmiar­si l’attesa inerte in casa andò a passeggiar­e lungamente alla riva ed al molo, vi fu nel suo petto un lieve sobbollime­nto morale, che non passò senza lasciar traccia di sé nella sua anima. Non ebbe però alcuna influenza sul corso delle cose perché egli, come tutti i vecchi e i giovani, fece quello che gli piacque pur sapendo meglio. Il tramonto estivo era chiaro e pallido. Il mare gonfio, stanco e immobile, sembrava scolorito in confronto del cielo ancora lucente. Si vedevano chiarament­e i profili delle montagne digradanti verso la pianura friulana. Si intravedev­a anche l’Hermada e si sentiva vibrare l’aria scossa dai colpi incessanti del cannone».

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Edizione Morreale, 1929

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