Corriere della Sera - Sette

IL POTERE DEI SENZA POTERE

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«LA PRIMAVERA DI PRAGA viene interpreta­ta come lo scontro fra due gruppi sul piano del potere reale: quelli che volevano conservare il sistema così com’era e quelli che lo volevano riformare. Così facendo si dimentica, però, che questo scontro era solo l’ultimo atto, la proiezione esteriore di un lungo dramma che si svolgeva soprattutt­o, e originaria­mente, nell’ambito dello spirito e della coscienza della società. E si dimentica che all’inizio di questo dramma c’erano stati, da qualche parte, degli individui che, anche nei momenti più duri, erano riusciti a vivere nella verità. Questi uomini non disponevan­o del potere reale né vi aspiravano: l’ambito della loro “vita nella verità” non poteva neppure essere, quindi, la riflession­e politica: potevano essere poeti, artisti, musicisti. Non occorreva che fossero dei creatori ma semplici cittadini che dimostrava­no di mantenere la propria dignità umana. Ovviamente è difficile oggi andare a scoprire quando e attraverso quali misteriosi e tortuosi sentieri quel gesto o quell’atteggiame­nto di verità incisero su certi ambienti e come, a poco a poco, il virus della verità attaccò il tessuto della “vita nella menzogna” e lo corrose. Una cosa sembra comunque chiara: il tentativo di riforma politica non fu la causa del risveglio della società ma il suo esito ultimo».

 ??  ?? Castelvecc­hi Editore, 2013 - Prima edizione in lingua originale 1978 (C) Václav Havel - dedicové c/o DILIA (C) 2013 Lit Edizioni Srl. Per gentile concession­e
Castelvecc­hi Editore, 2013 - Prima edizione in lingua originale 1978 (C) Václav Havel - dedicové c/o DILIA (C) 2013 Lit Edizioni Srl. Per gentile concession­e

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