Corriere della Sera - Sette

MACCHINE DEL TEMPO

E il piccione fece bocciare Benedetta Parodi

- ricordi pilotati da Rossella Tercatin

LA CONDUTTRIC­E TELEVISIVA Benedetta Parodi odia chi sostiene che le donne al volante siano meno capaci degli uomini. «Io amo macinare chilometri, sono un mago dei parcheggi e guido qualsiasi tipo di automobile», racconta. Qualche piccolo intoppo con i motori anche lei lo ha avuto: «All’esame della patente mi bocciarono perché diedi la precedenza a un piccione. L’esaminator­e mi fermò e mi fece scendere. Ero arrabbiati­ssima e avevo deciso di non ritentare, ma mia mamma, che ha sempre tenuto all’indipenden­za, mi convinse a rimettermi in marcia». Da allora Parodi è partita per innumerevo­li viaggi con le amiche

prima e con la famiglia poi. «Una volta con il mio gruppo decidemmo di guidare da Alessandri­a a Cadaqués in Spagna, percorrend­o tutta la Costa Azzurra. È stato bellissimo, a parte il fatto che un lungo tratto di strada aveva la corsia di sorpasso condivisa tra le due direzioni. Ammetto che la cosa mi confuse un po’. Tanto che una delle mie compagne a un certo punto decise di sostituirm­i al volante. Oggi con mio marito Fabio ( il giornalist­a

sportivo Fabio Caressa, ndr) e i nostri figli andiamo spesso in giro per il mondo in macchina». Fedele veicolo delle avventure di famiglia è un Chrysler Grand Voyager. «Ce l’abbiamo da otto anni è vecchio e cade a pezzi, ma ha sette posti e ci consente di stare comodi con i nostri tre bambini, magari la tata ed eventualme­nte anche il cane». Se può la conduttric­e evita di spostarsi di notte e in generale non le piace fare la passeggera. «Mi sento più sicura se guido io. Tranne con Fabio, di lui mi fido».

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R I C O R D I P I LOTAT I DA R O S S E L L A T E R C AT I N

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