Manuale di conversazione
NEL 1981 GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ
scrive uno dei suoi due incipit più famosi. Fabio Crociati ci mette una pulce sull’orecchio: «L’incipit di Cronaca di una morte annunciata (“Il giorno che lo avrebbero ucciso, Santiago Nazar si alzò alle 5.30 del mattino per andare ad aspettare il battello con cui arrivava il vescovo”) mi riporta sempre alla mente l’incipit della Donna della domenica degli eccelsi Fruttero & Lucentini di nove anni prima: “Il martedì di giugno in cui fu assassinato, l’architetto Garrone guardò l’ora molte volte”». Metto agli atti la deposizione di Crociati, ma per niente al mondo istruirò un processo (se non di beatificazione) a García Márquez. Un altro processo di beatificazione lo istruirei parallelamente per Fruttero & Lucentini».
CITO GIANNI CLERICI
(due rubriche fa) e scattano gli elogi. Claudio Rastelli: «Grazie per portare alla attenzione dei suoi attenti lettori lo Scriba Gianni Clerici. Ve lo ricordate commentare il tennis con Rino Tommasi? Esistono ancora coppie di così alta competenza e simpatia? Ricordo anche che Rino concludeva le sue cronache di pugilato con “secondo il mio personalissimo cartellino” e dava il risultato dell’incontro in maniera più obbiettiva del giudizio della giuria». È il miglior doppio televisivo che abbiamo mai avuto (e non solo in Italia). Silvano Calzini: «Gianni Clerici, prima di essere uno strepitoso giornalista e Lo Scriba per antonomasia, è, e sempre sarà, “quello del tennis”. Il mio sogno prima di morire sarebbe di andare a Wimbledon con lui. Non tanto per seguire il famoso torneo di tennis, sport per il quale non stravedo, ma per affacciarmi verso l’ora del tramonto sulla soglia della piccola casa che Clerici, per il quale stravedo, affitta per quelle due settimane fatidiche nei pressi del club che organizza il torneo, e sorseggiare insieme a lui una tazza di tè, bevanda per la quale non stravedo, guardando gli spettatori che al termine delle partite della giornata sciamano verso la stazione della metropolitana. What else?». Complimenti, lei pronuncia «What else?» meglio di Clooney.
Mettere sotto processo Gabriel García Márquez? D’accordo, si può fare ma solo per beatificarlo