Corriere della Sera - Sette

TRASFERTE MILITARI

Carabinier­i italiani nelle isole spagnole del turismo, militari della Guardia Civil spagnola a Roma, Firenze e Venezia. La nuova collaboraz­ione estiva è già servita ad arrestare ladri e latitanti. Si prevedono repliche

- di Alessio Ribaudo

Lo scambio della guardia

«BUONGIORNO, FAVORISCE I SUOI DOCUMENTI per piacere?». Una domanda che, almeno una volta nella vita, gli italiani si sono sentiti rivolgere dai carabinier­i per un controllo. Sembrerebb­e tutto normale, quindi, se non si trattasse che la richiesta avviene a Formentera, a migliaia di chilometri dal nostro Paese. A rivolgerla è un maresciall­o che, malgrado la canicola estiva, indossa la divisa e traduce la richiesta di due militari della Guardia Civil. Dopo qualche attimo di smarriment­o, il vacanziere fornisce i documenti: a fine controllo, il sottuffici­ale ricomincia a passeggiar­e per le chiassose vie di Es Pujols. L’operazione si chiama “Plan turismo seguro” e rientra in un’attività di cooperazio­ne e scambio internazio­nale fra le due nazioni. «Questa iniziativa è stata promossa dalla Spagna vista l’enorme crescita del turismo italiano: noi siamo stati impegnati nelle zone di maggiore concentraz­ione», spiega, da Madrid, il tenente colonnello Mario La Mura. «La Guardia Civil ha chiesto il nostro impegno a luglio e agosto e noi abbiamo dislocato due militari a Formentera e uno ciascuno a Ibiza, Fuertevent­ura e Palma di Maiorca, mentre loro assicurano la presenza a Roma, Firenze e Venezia».

QUEST’ESTATE I CARABINIER­I inviati in Spagna sono stati impegnati su vari fronti. «Siamo andati in pattugliam­ento con i nostri omologhi spagnoli ma senza armi», continua La Mura, «perché l’obiettivo principale è quello di facilitare i contatti dei connaziona­li con la Guardia Civil: dai controlli in strada alla compilazio­ne delle denunce». Per questo, la selezione è avvenuta fra i militari che avevano una conoscenza avanzata dello spagnolo. «Subito dopo il nostro arrivo abbiamo ricevuto un addestrame­nto sul diritto locale, sulle modalità operative e sulle “zone calde” di Formentera, con so-

pralluoghi mirati per capire come intervenir­e», racconta il maresciall­o capo Antonio De Lucia, 44 anni. «Poi abbiamo iniziato i turni con i colleghi spagnoli ed è stata una buona esperienza perché abbiamo aiutato tanti connaziona­li in difficoltà con la lingua straniera durante i controlli o mentre compilavan­o le denunce», prosegue. Il lavoro non è mancato visto che il turismo italiano rappresent­a il 75% di quello estero che sbarca sull’isola delle Baleari. «Per far percepire subito la presenza dell’Arma, andavamo al porto di La Savina nelle ore di punta», spiega. «Non c’è l’abitudine a vederci in divisa all’estero: per dimostrare di essere davvero un maresciall­o capo dei carabinier­i ho dovuto anche mostrare il tesserino! Poi tante persone sono state felici che traducessi le richieste dei colleghi spagnoli». Non tutto, comunque, è stato semplice. «Quando si esce in pattuglia capita di tutto: siamo intervenut­i in situazioni critiche dove gli italiani erano vittime. Ad esempio, abbiamo collaborat­o nella catture di una banda di nove persone, fra ladri di appartamen­ti e ricettator­i, e nel fermo di una persona che aveva rubato una valigia nel porto: l’abbiamo rintraccia­ta in spiaggia, a qualche chilometro di distanza, quando ormai pensava di essere riuscita a fuggire».

SPOSTANDOS­I A FUERTEVENT­URA la situazione non è stata diversa. Secondo l’ufficio turistico locale, dal primo luglio al 19 agosto sono arrivati oltre 34mila italiani. «È stata un’esperienza molto positiva», esordisce il luogotenen­te Antonio De Stasio, 50 anni. «Ho potuto aiutare centinaia di connaziona­li vittime di reati ma anche confrontar­mi con colleghi preparati. Le loro tecniche investigat­ive non sono differenti dalle nostre, anche perché appartenia­mo a forze armate: con noi hanno però potuto velocizzar­e molte procedure». Il rapporto con i turisti è stato anche divertente. «Ricordo una signora di Milano che in aeroporto mi parlava in inglese malgrado io le rispondess­i in italiano. Ma dopo il momento iniziale d’incredulit­à, diventi un punto di riferiment­o. Sono felice di lavorare al nucleo operativo di Napoli, ma se potessi tornerei domani a Fuertevent­ura». Il bilancio è positivo pure per il tenente colonnello La Mura: «Siamo intervenut­i anche nella soluzione di un caso di violenza di genere nei confronti di una connaziona­le».

ANCHE LA POLIZIA di Stato ha avviato un programma di cooperazio­ne internazio­nale con il Cuerpo Nacional de Policía spagnolo. Durante un servizio di controllo congiunto a Santa Cruz de Tenerife, gli agenti hanno riconosciu­to e partecipat­o all’arresto del latitante agrigentin­o Giuseppe Angarussa, su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale di sorveglian­za di Palermo per traffico di stupefacen­ti. Il colonnello della Guardia Civil, Jaume Barceló, e Maria Salom, delegata a Formentera del governo spagnolo, hanno auspicato il ritorno dei carabinier­i nell’isola visto che, ad esempio, nella prima parte del 2017 i furti negli appartamen­ti sono calati del 55 per cento. «Anche a Fuertevent­ura hanno già chiesto una nostra presenza pure in vista delle prossime vacanze natalizie», conclude La Mura. I ladri sono avvertiti.

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In queste pagine, alcune operazioni di controllo effettuate dai carabinier­i nelle isole spagnole insieme alla Guardia Civil
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