BLACK ROCK
L’incontro di Tommaso con la ciurma dei Rulli Frulli
CHIARIAMO SUBITO LE COSE. «Il rock è la rivoluzione e sposta l’asse della Terra. Il pop rimette a posto quell’asse, gli dà una forma. Sono come due fratelli che litigano un po’ ma poi fanno pace, riescono a stare assieme sotto lo stesso tetto. Ecco. Noi facciamo semplicemente rock e pop. E invece questa mania di definire la musica per appartenenze, di sentirsi chiamare “indipendenti”... Ma indipendenti da chi? E perché?». Tommaso Cerasuolo – 45 anni, frontman dei Perturbazione – si dice “dipendente” da tutto e tutti. Dai suoi due bambini, dalla donna della sua vita, dalla musica ma anche «dagli incontri che mi ha regalato il destino». E fra quegli incontri ce n’è stato uno, l’anno scorso, che in un certo senso lo ha riportato indietro nel tempo. Perché è inevitabile: torni un po’ bambino quando all’improvviso condividi tempo, parole e progetti con ragazzini che hanno in media un terzo dei tuoi anni.
«È STATO DURANTE IL CONCERTONE del primo maggio. Noi eravamo lì per suonare e abbiamo visto arrivare e suonare questa banda di ragazzetti vestiti da marinaretti. Una sorpresa, una bomba» ricorda Tommaso. Quei musicisti in erba erano i 70 della banda Rulli Frulli. Ragazzetti, appunto, fra gli 8 e i 25 anni, cresciuti a pane e percussioni dalle parti di Finale Emilia, terra messa in ginocchio dal terremoto del 2012. Quei 70 contano fra loro 15 ragazzi disabili, viaggiano a tempo di rock, hanno fantasia da vendere e si costruiscono da soli gli strumenti con materiali di recupero: cestelli di lavatrici che diventano tamburi, pezzi di grondaia che si fanno chitarra, tubi e pentole per completare le melodie». Tommaso ne è rimasto stregato. «Abbiamo fatto amicizia dietro il palco, in modo informale» racconta. «Poi d’inverno mi hanno scritto: ti andrebbe di scrivere una canzone per il nostro nuovo disco?». Sì. Gli andava. E quell’uomo allampanato che non ha mai smesso di essere bambino si è ritrovato a pensare parole per loro. Ha guardato il suo bambino giocare con il nonno e ha trovato l’ispirazione per un testo che assomiglia a un viaggio: parte dal parco della città, sale a bordo di un’astronave e raggiunge lo spazio. Ne è nata Dove dorme la luna di giorno, uno dei brani dell’ultimo cd dei Rulli Frulli, Il mare dalla luna. Doveva essere un solo capitolo, e invece no. Tommaso ha deciso pochi giorni fa che sarà un Rullo Frullo anche in futuro. Aiuterà la banda a scovare idee nuove, a scrivere testi, sarà una specie di direttore artistico e viaggerà assieme a loro, marinai (come si definiscono) di un tempo e di uno spazio speciale.
I PERTURBAZIONE sono e restano al loro posto, naturalmente. «Adesso facciamo teatro, penseremo al nuovo disco l’anno prossimo. Siamo compagni di un lungo percorso musicale che per fortuna non è mai stato ingabbiato e fermo in nessuno schema» dice lui. Quella è la sua band, i Rulli Frulli la sua banda. Gioca con i più piccoli, aiuta i più grandi a montare il palco, balla e canta con loro. È arrivato da poco ma è come se fosse della ciurma da sempre.