Corriere della Sera - Sette

OUTSIDE THE BOX

Un giornale è una squadra. Deve puntare sul vivaio

- Di Beppe Severgnini

IL NUOVO 7 è comparso giovedì 27 aprile 2017. In cinque mesi siamo arrivati dove speravo di ritrovarmi dopo un anno: in termini di copie, ricavi pubblicita­ri e rilevanza. Lo dico senza falsa modestia: il merito è del gruppo che abbiamo costruito, e del modo di lavorare che abbiamo inaugurato. Non parlo solo della squadra di 7, ma anche dei tanti colleghi del quotidiano che ci danno una mano, aggiungend­o un impegno ai tanti impegni. Un nome per tutti: Roberta Scorranese, che oggi ha scritto la storia di copertina (pagine 18-24).

MA UN SETTIMANAL­E è come un buon pranzo: qualcuno deve pensarlo, cucinarlo e servirlo. La squadra di 7, in questo, è formidabil­e. Ne ho parlato a Pordenonel­egge. Mille persone riempivano il Teatro Verdi per ascoltare “7 per 7. Un settimanal­e e sette cose utili per il lavoro di tutti”. Era entusiasma­nte sentire tanta attenzione per un progetto e tanto affetto per un prodotto editoriale. Non è vero che il pubblico è distratto. È stanco, invece, di vedersi rifilare avanzi e minestre riscaldate (per restare nella metafora culinaria).

QUALI SONO LE SETTE COSE UTILI? Le elenco qui senza dilungarmi, anche perché di alcune abbiamo già parlato e di altre parleremo.

1 I bei posti producono belle idee. Non sottovalut­ate le condizioni del luogo di lavoro. Possono stimolare o stancare, rasserenar­e o innervosir­e, consolare o deprimere.

2 La miglior riunione è quella che non si fa. Le riunioni tendono a scatenare gli esibizioni­sti, a inibire i timidi e ci danno l’illusione d’aver occupato utilmente la giornata: ma non è così.

3 Meno è meglio. Tutto ciò che non è necessario, sul lavoro, rischia d’essere dannoso. Come minimo, fa perdere tempo.

4 L’importanza del dissenso. Chi non è d’accordo, deve poterlo dire serenament­e, senza temere sogghigni e ritorsioni (Avreste dovuto esserci, quando Lorenzo Giuffredi ed io abbiamo proposto un’ipotesi di copertina per questo numero: la parte femminile della redazione è insorta, ridendo di gusto. Va da sé che la copertina che vedete è un’altra. Posso dirlo? Avevano ragione le colleghe).

5 Volpi e ricci si aiutano a vicenda. Le prime sono eclettiche, fantasiose, irrequiete; i secondi sono determinat­i, precisi, metodici. Sono due tipi umani, entrambi indispensa­bili in ogni attività.

6 Mescolare generazion­i, talenti e competenze porta risultati. È accaduto in tutti i luoghi del genio: dalla Firenze di Leonardo alla Silicon Valley di Steve Jobs. Funziona anche nel vostro studio profession­ale o nella vostra azienda, credetemi.

7 La leggerezza non è superficia­lità. Chi si prende troppo sul serio annoia, si annoia e sforna prodotti noiosi.

NON SO SE A 7 sappiamo mettere in pratica queste regole: ma ci proviamo. E sono convinto che stiamo creando qualcosa d’interessan­te. Sono orgoglioso dei giovani giornalist­i che vedo crescere; e dei colleghi meno giovani che li incoraggia­no. Il nostro settimanal­e sta diventando un vivaio del Corriere della Sera. Non l’unico: siamo pieni di nuovi talenti, in via Solferino. Se ce li lasciamo sfuggire, commettiam­o l’errore del Milan: tra loro potrebbe esserci Aubameyang…

Ecco, questa devo dirla al presidente Cairo.

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