DAL CAMPO ALLA TAVOLA
La mafia nel piatto
PENSATE DI USCIRE DI CASA per fare la spesa. Entrate al supermercato e comprate mozzarella di bufala campana a un prezzo conveniente. E poi pomodoro, basilico, olio extravergine siciliano e arance calabresi. Soddisfatti per aver acquistato prodotti made in Italy, tornate a casa e preparate una gustosa caprese tricolore. Senza rendervi conto potreste aver appena finanziato mafia, ’ndrangheta e camorra. Ovviamente non si tratta della maggior parte dei prodotti in vendita in Italia. Ma non state leggendo male: Mafia Spa è ormai entrata nei nostri piatti. La mozzarella? A febbraio i Carabinieri del Reparto operativo speciale hanno arrestato Walter Schiavone, figlio del capoclan dei Casalesi Francesco detto “Sandokan”, perché avrebbe imposto ad alcuni distributori – campani e non – la fornitura di mozzarella di bufala Dop prodotta da un caseificio di Casal di Principe. L’olio extravergine? Sempre a febbraio, il Ros di Trapani ha sequestrato quattro società siciliane operanti nel settore dell’olivicoltura riconducibili a Matteo Messina Denaro e alla famiglia mafiosa di Campobello. Gli agrumi? In Calabria, la ‘ndrina dei Piromalli controllava la produzione di arance, mandarini e limoni facendoli arrivare persino negli Stati Uniti. Merci che per giungere nei mercati di