Missive & Messaggi
Piccoli lettori crescono
Ciao Beppe, sono Edoardo, ho nove anni e ti ho preparato una recensione di 7 ( del 3 agosto, ndr). Pagina 46, La fabbrica delle App. Mi è piaciuto questo articolo perché sono un appassionato di tecnologia ed è stato bello leggere l’esperienza di alcuni ragazzi dell’università IOS DEVELOPER ACADEMY di Napoli. Pagina 98, Correcensioni Simcity. Secondo me avete sbagliato a mettere la foto. L’immagine dimostra che il giocatore ha shoppato nel gioco. Pagina 110, Intervista disegnata. Danilo Gallinari, domanda numero 5. La mia opinione è che il cestista guadagna troppo, lo stesso vale per il discorso caso Neymar: 21 mln di sponsor più un contratto annuale di 30 mln è eccessivo. Questo 7 l’ho molto apprezzato, è vario e gli articoli sono molto interessanti.
Menù per bambini? Una tentazione
Il nuovo 7 è intrigante, una rivista per persone curiose. Mi permetto di suggerirti la rubrica: “Bambini gourmand”, per l’abolizione del menù fisso cotoletta e patatine per i più piccoli. Ovviamente la curerebbero i miei figli, Claudia e Mario, che — a sette e dieci anni — quando vanno al ristorante domandano “Qual è il pescato del giorno?”. Come avrà notato abbiamo molto ridotto il numero delle rubriche. Dobbiamo ammettere tuttavia che “Bambini gourmand” è una tentazione...!
Il codice etico/sociale è una direttiva
Vi faccio i complimenti per il nuovo 7: con la nuova direzione sono ritornata a leggerlo tutto, pubblicate articoli che trattano argomenti seri senza essere “seriosi”. Per quanto riguarda l’intervista all’a.d. di Gucci ( Nella moda? Devi andare sparato e non pensare alle vendite, 14 settembre), indubbiamente una delle firme più creative sul mercato, vorrei però sottolineare che il codice etico/sociale di cui parla Bizzarri a pagina 41 non è una scelta di Gucci (o non solo) ma una direttiva imposta dalla multinazionale Luxury proprietaria del marchio: tutti i fornitori e subfornitori, a cascata, che lavorano per brand di proprietà Luxury Goods International devono adempiere a diversi obblighi per poter continuare il rapporto di lavoro. Le verifiche fatte dalla società esterna sono una via di mezzo tra visite dell’Agenzia delle Entrate/Asl/Sicurezza sul lavoro.
Una nostalgica delle mostre
Ho seguito il dibattito dei lettori sul nuovo 7, e devo ammettere che non riesco a schierarmi... Però poi mi scopro ad aspettare il giovedì per sfogliarlo avidamente, quindi è chiaro: apprezzo il nuovo stile. Ma sono anche un po’ preoccupata. In passato, in autunno e a primavera, c’era sempre un numero di Sette tutto dedicato alle mostre in Italia e all’estero. Ho sempre salvato dal riciclo quelle pagine insieme agli inserti pubblicitari di eventi pubblicati sul Corriere della Sera, per ritagliarli e appenderli in classe. Insegno Storia dell’arte nel Liceo Artistico Modigliani di Padova, e mi è sembrato che fossero un agile strumento per invogliare i miei studenti a visitare anche autonomamente quelle mostre con amici e familiari. Che ne dite? Potrò ancora contare su tali inserti/pubblicazioni? Complimenti per il vostro lavoro. La Lettura, ogni domenica, offre un’anteprima di mostre ed esposizioni. Ed il quotidiano fa lo stesso nella sezione degli Eventi e nei dorsi locali. Vogliamo evitare inutili sovrapposizioni: tutto qui.
Laureati in eterna attesa
Gentile Direttore, la seguo da anni, condivido le sue idee e mi piace il suo modo di trattare gli argomenti. Per questo sarei felice di leggere un suo giudizio sullo slittamento a data da definire, del concorso che permette ai laureati in Medicina di accedere alle scuole di specializzazione e quindi di poter finalmente lavorare dopo sei lunghi anni di studio. Lei così attento ai problemi dei giovani, non crede che la stampa dovrebbe denunciare in maniera più
incisiva il fatto che non si può bloccare il futuro di questi laureati che da mesi attendono di conoscere quale sarà il loro destino? Se ne lava le mani il ministero dell’Istruzione che getta la palla al ministero della Sanità. Mi dica la verità. Trova giusto che questi giovani, laureati ormai da un anno, vengano trattati con tale indifferenza da politicanti che non sono in grado di decidere? La prego scriva qualcosa, sono indignata e non ne posso più di vedere mia figlia che si sta mangiando il fegato perché non sa che ne sarà di lei avendo una laurea in Medicina con 110 e lode. Credo sarebbe indignato anche lei se sua figlia si trovasse nella condizione di più totale abbandono da parte della nostra classe politica. Ce ne siamo occupati (tra i primi) sul numero del 7 settembre ( Medici in attesa. Chi ci curerà domani?)
Appassionanti le 48 ore
Buongiorno, da fan del vecchio Sette apprezzo sempre di più il nuovo, e trovo fantastici i servizi sulle maratone di “48 ore”. Quello di Irene Soave sul camion di prosciutti (24 agosto), era veramente originale e divertente. Perché non farlo anche sui mezzi pubblici? Quarantotto ore sui mezzi a Milano (Passante, Atm etc).
La Var nel calcio? Aumenta la confusione
A proposito di Var ( 7 del 14 settembre, Var sì o Var no?), io parteggio per Gaia Piccardi. Le prime applicazioni della Var confermano il mio giudizio: non è un’innovazione che migliorerà il calcio. È uno sport con tante componenti, di cui una fondamentale: quella umana. Vi è pertanto insito l’errore, tipica peculiarità umana: come la svirgolata del difensore, la papera del portiere e il gol mancato a porta vuota dall’attaccante, così ci può stare la svista arbitrale. La sperimentazione sta dimostrando che l’aiuto tecnologico non può risolvere tutte le casistiche, causando una conseguenza non trascurabile, la deresponsabilizzazione da parte dell’arbitro e il suo progressivo calo di concentrazione: confidando nella Var in caso di dubbio, non si capisce più chi sia effettivamente a decidere. Se proprio si voleva aiutare l’arbitro, meglio abolire il fuorigioco: renderebbe molto più agevole il compito di arbitri e assistenti che, liberati dall’assillo di verificare l’allineamento dei giocatori, potrebbero meglio concentrarsi su tutte le altre fasi di gioco.