Corriere della Sera - Sette

Manuale di conversazi­one

Risultati prima giornata campionato delle librerie Cavallotto Catania batte Feltrinell­i Padova 1 a 0

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IL LETTORE MARCO MONTAGNA si sentì dire alla Feltrinell­i di Padova che Il male oscuro era introvabil­e. La lettrice Dina Pozzi si è offerta di regalargli la copia in più che possiede. Nel frattempo Montagna ha trovato il romanzo di Berto (edizioni Neri Pozza) alla libreria Cavallotto di Catania. Ora scrive: «Ci tenevo a leggere questo romanzo, memore dei suoi consigli (in particolar­e Patrimonio di Roth e La versio

ne di Barney di Richler). Ho faticato un po’, all’inizio, per abituarmi al periodare di Berto, lungo e senza regolare punteggiat­ura. Poi ho superato ogni difficoltà tanto che adesso, a poche pagine dalla fine, la scrittura di questo intenso monologo mi risulta armonica, fluente. Forse mi ha aiutato anche la somiglianz­a di mio padre con il genitore del protagonis­ta, per non parlare di tutti i sensi di colpa e le paure che improvvisa­mente si sono disvelati essere proprio i miei. La ringrazio per avermi fatto leggere un altro indimentic­abile libro per la vita. Grazie anche alla signora Dina Pozzi».

Patrimonio, Barney e Male oscuro si somigliano. Tanto.

GLI PIACCIONO LE contaminaz­ioni a Guido Carretta che scrive: «A proposito del Male oscuro ricordo (qualcun altro la ricorda?) una piacevole, divertente e orecchiabi­le rilettura musicale in chiave swing che l’indimentic­abile Lelio Luttazzi fece di questo romanzo: “Il male oscuro che fa picchiare la testa contro il muro...”». Erano amici Berto e Luttazzi.

NEL SONDAGGIO IN CORSO sul più bel romanzo della seconda parte del Novecento italiano, Silvano Calzini propone la sua cinquina: « Il male oscuro di Berto, un libro che travalica i nostri confini e guarda Joyce negli occhi da pari a pari, La vita agra di Bianciardi, La noia di Moravia, Un amore di Buzzati, che nel cuor mi sta per ragioni mie che non sto qui a spiegare e Il segreto di Anonimo triestino. P.S. Sono un milanista, ma mi è dispiaciut­o per la morte di Bersellini e tramite lei gli chiedo scusa per quel gesto che gli ho rivolto quando De Vecchi segnò il gol del 2 a 2 in quell’indimentic­abile derby del 18 marzo 1979». Il Milan pareggiò a un minuto dalla fine e Beppe Viola pensò a un miracolo di Rocco, morto ventisei giorni prima. (ad’o)

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Eugenio Bersellini, allenatore dell’Inter detto il Sergente di ferro
 ??  ?? Lelio Luttazzi che mise in musica Il male oscuro di Giuseppe Berto
Lelio Luttazzi che mise in musica Il male oscuro di Giuseppe Berto

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