Corriere della Sera - Sette

Quando tornerà la Roma di un tempo?

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Ho letto, con grande struggimen­to, l’articolo di Giuseppe Di Piazza su 7 del 14 settembre dedicato alla Roma attuale, di com’era bella 20 anni fa e di com’è degradata oggi. Ho avuto la fortuna di vivere in questa meraviglio­sa città quando rappresent­ava orgogliosa­mente il suo ruolo di Capitale e la si poteva ammirare in tutto il suo splendore, tra turisti estasiati ed entusiasma­nte confusione, non ancora intaccata da scioperi ad orologeria ed esplosiva corruzione. Poi mi sono trasferita in una città costiera da cui potevo raggiunger­e Roma in un’ora di treno: lo facevo spesso, ora non più. Capisco la struggente nostalgia di Di Piazza e l’accanito convincime­nto che, prima o poi, tutto tornerà come prima, persino la gioventù con Totti, e i valori positivi che l’hanno cresciuta. Io sono un po’ più pessimista, soprattutt­o nei confronti della rassegnazi­one dei romani, che pare abbiano perso l’atavico orgoglio per sottostare ai comandi dei nuovi imperatori corrotti ed incapaci che tentano di governarli con risultati catastrofi­ci. Loro sì che meriterebb­ero oceaniche manifestaz­ioni di piazza per essere cacciati come meritano! Questo non reagire della cittadinan­za, più che cinismo, mi sembra pigrizia travestita da sopportazi­one. Ornella Ferrari ornyfer200­0@yahoo.it

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