SE FOSSI L’IMPERATORE DEL MONDO
(e tutti a lezione di autodifesa: l’ esercito è il popolo)
Massimo Carlotto: «Divieto tassativo di lavorare più di sei ore»
SONO MASSIMO I, IMPERATORE ANARCHICO. Nel mio studio ho appesa la foto dell’anarchico Gaetano Bresci, e anche nella mia sala del trono la terrei: come imperatore anarchico il mio ruolo sarà essere incoerente e boicottare i miei stessi ordini. Il primo, però, quello che prenderei più sul serio, è quello di un cibo più tracciato che si può: niente più produzione di massa, niente più porcherie, solo cibo prodotto seriamente, direi quasi artigianalmente. Non a caso le uniche cose che bandirei dal mio impero sono droghe pesanti e merendine, brioche confezionate, porcherie... Questo sconfiggerebbe anche povertà e lavoro nero: niente caporalato, dignità ai lavori agricoli, ritorno alla terra. Sarò antico, ma il mio motto sarebbe: «Lavorare meno, lavorare tutti». Meno disoccupati, ma anche meno iperoccupati: orario lavorativo massimo, 6
ore per 5 giorni alla settimana. Poi, tutti a farsi un bel giro. Compresi i lavoratori dei supermercati: guai a farli stare aperti 24 ore al giorno! Che la gente impari a organizzarsi. E a difendersi: nel mio impero l’esercito è smantellato, e tutti i cittadini prendono lezioni di autodifesa, come per costituire una sorta di armata popolare. Sono un permaloso: i miei cari mi chiamano Permaflex. Per chi mi critica c’è la Siberia, o qualche altro bel posticino dove fare volontariato coatto. Se non l’aveste notato, sono un tiranno tutt’altro che mite: non mi consulto con nessuno, dissemino il Paese di mie statue equestri e me ne sto asserragliato nella mia reggia. Dove? A Venezia: prendo il Fondaco dei Tedeschi, sfratto qualche griffe internazionale e prendo un bel palazzo. Lo arredo in stile Massimo I: se non ho uno stile a mio nome, che impero è?
Massimo Carlotto, 61 anni, ha scritto 31 romanzi. Il più recente è Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane
(edizioni e/o): protagonista è l’Alligatore, storico personaggio dei suoi noir