Corriere della Sera - Sette

SOGNO DI UNA NOTTE D’AUTUNNO

- Di Luigi Offeddu

I migranti non ci amano? È tutto da vedere

DAL TACCUINO DEI RICORDI compilato da un giornalist­a italiano, corrispond­ente a Bruxelles per sette anni: una mattina a Molenbeek, quartiere musulmano all’80 per cento, due poliziotti fermano una donna velata, esigendo che si scopra il viso come prevede una legge appena approvata; lei piange, no, solo a casa » , loro la malmenano, la trascinano al commissari­ato. La strada è piena di gente, in un attimo è tumulto, sassate e cassonetti rovesciati. La donna denuncia gli agenti. Discrimina­zione » , gridano gli imam nelle moschee, e l’accusa riguarda tutto il Belgio. Il giornalist­a annota: disagio, problemi di integrazio­ne più che altrove. Ma è proprio così, per i fedeli dell’Islam quello è il Paese europeo meno amichevole? No, si scopre ora, il Paese europeo meno amato dagli immigrati musulmani che vi risiedono è il nostro, l’Italia. È quello cui si sentono meno legati. Lo dice un dossier appena pubblicato dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamenta­li. In base a vari parametri è stata stabilita una scala da 1 a 5, per valutare il “coefficien­te di attaccamen­to” al Paese di nuova residenza: dal 5, “attaccamen­to molto forte”, all’1, “per nulla forte”. Il Paese più amato, a quota 4,6, è la Finlandia. Poi ci sono la Svezia (4,4), il Regno Unito (4,3), il Belgio (4,2). Ultima, appunto, l’Italia (3,3). Qui i numeri certifican­o, non danno spiegazion­i: anche perché nessun tema, come l’immigrazio­ne, pone domande tanto complesse e contraddit­torie.

ANCORA DAL TACCUINO PERSONALE DEI RICORDI. Prima di quei sette anni a Bruxelles, quello stesso giornalist­a ne trascorse altri cinque in Unione Sovietica, l’Urss dell’ultimo Gorbaciov, e non può scordare che cosa significas­sero laggiù e allora i concetti di “Europa”, “immigrazio­ne”, “libera circolazio­ne”. Europa: una serie

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