Corriere della Sera - Sette

DERBY CICLISTICO

- di Stefano Rodi e Giuseppe Guastella

Tradiziona­le o elettrica?

Meglio girare su una bicicletta vecchio stile o su una di quelle due ruote a pedalata assistita che stanno conquistan­do il mercato? Per i puristi, chi va con le e-bike non è un vero ciclista. Chi invece guarda con simpatia i nuovi modelli ne riconosce l’utilità. Chi vince? Confronto-gara fra due colleghi del Corriere che amano pedalare

STEFANO RODI Una premessa d’obbligo, caro Giuseppe. Anche se in queste pagine pedaliamo in direzione contraria, siamo entrambi ciclisti appassiona­ti, soprattutt­o con bici da corsa. Poco tempo fa eravamo insieme, anche se al buio prima dell’alba non ci vedevamo, alla partenza dell’Eroica, una gara con bici d’epoca (pesantissi­me) sulle strade (molte sterrate) del Chianti e delle Crete senesi. Una delle cose più belle, oltre alla Maratona delle Dolomiti, che si possono fare pedalando, fiato e gambe permettend­o. Qui difendo l’uso della bici elettrica: non vorrei però che tu pensassi che lo faccio perché prevedo di usarla per

usarla per riuscire a starti dietro: tu hai fatto il percorso lungo 209 chilometri, io quello medio, 135. Comunque, sulle rampe del Monte Sante Marie, io sono riuscito a non metter mai giù i piedi. Tu, invece, l’hai fatto, e per ben due volte. Detto tutto questo, chiarisco: io per il momento uso bici “naturali” ma so che, un domani, quelle elettriche potranno allungare la mia vita da ciclista. E, al di là del caso personale, credo possano allargare il bacino d’utenza delle due ruote che aiutano il mondo a muoversi senza far danni.

GIUSEPPE GUASTELLA ll punto, che non ti contesto, non è se la e-bike deve o non deve continuare ad esistere. Certo che deve! Comunque apre la strada, in salita, anche a chi non se la può fisicament­e permettere. E neppure voglio sostenere che in bicicletta ci debbano andare solo coloro che dopo un lungo, rigoroso, scientific­o allenament­o, sono in grado di fare centinaia di chilometri faticando fino ad ammazzarsi e senza fare un fiato, per carità, disciplina­ti e obbedienti a non si sa bene chi o cosa. In bici ci si va per divertirsi. Ciascuno alla propria velocità e al proprio ritmo, facendo ciò che si è in grado di fare. Ma, visto che mi tocca la parte dell’integralis­ta, dico che sostituire lo sforzo

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 ??  ?? A sinistra, una bici tradiziona­le. Qui sopra, una bici elettrica, cioè dotata di motore che aiuta la pedalata con un’autonomia che può arrivare fino a 150 chilometri
A sinistra, una bici tradiziona­le. Qui sopra, una bici elettrica, cioè dotata di motore che aiuta la pedalata con un’autonomia che può arrivare fino a 150 chilometri

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