OCCHIO NON VEDE – COSA C’È IN UNA FOTO Vita e destino delle bici in Cina
NOLEGGIARLE COSTA POCHI CENTESIMI all’ora. Buttarle non costa niente. Essere bicicletta in Cina è uno dei destini più ingrati: tutti ti usano, nessuno ti dà il giusto valore, e alla fine, mestamente, vieni gettato dove capita. Qui è capitato non lontano dal centro di Shanghai. Migliaia di bici accatastate quasi a comporre un’installazione che nessuno ha pensato o voluto, mentre sullo sfondo la vita urbana e compressa della metropoli cinese scorre intorno ai suoi totem: quei grattacieli spaventosi che neanche Ridley Scott in Blade Runner (l’originale) avrebbe usato come scenografia. Un po’ troppo anche per Rick Deckard. Nell’immaginario collettivo, la Cina maoista da cui discende l’odierna era fatta di libretti rossi, rieducazioni feroci e biciclette. La marcia era per definizione “lunga” e la rivoluzione andava su due ruote. In un certo qual modo, anche il capitalismo feroce della nuova Cina va ancora a pedali. Ma con una differenza: le bici nere degli anni Sessanta erano il cavallo dei cowboy: da accudire, unico, prezioso bene nella prateria della vita. Quelle di oggi sono come Kleenex con le ruote: usa e getta. Tanto tutto costa poco. Anche i valori, alla fine, andranno in saldo. Da loro come da noi.