Corriere della Sera - Sette

Perché ci piace tanto fotografar­e gli alberi

Foglie, rami, tronchi, cortecce, radici. Centinaia di milioni di immagini su Instagram, libri e mostre, riviste e visite guidate. Gli alberi sono diventati una deliziosa ossessione collettiva, spesso legata ai nostri ricordi. Volete raccontarc­i qual è il

- Di Irene Soave

UUN FOTOGRAFO FRANCESE, Cédric Pollet, 41 anni, ha scattato in dodici mesi 15mila foto di cortecce, tratte da alberi di tutto il mondo. Le ha raccolte, e divise per continente, in un libro che a sfogliarlo sembra una collezione di carte geografich­e o un campionari­o di stoffe preziose: esce in questi giorni in Italia, ed è intitolato Cortecce - Viaggio nell’intimità degli alberi del mondo (L’Ippocampo, 192 pagg., 29,90 euro). Insieme alle immagini di giardini spogli dopo la fine della bella stagione, sempre di Pollet, alcune delle foto di Cortecce illustrano questo servizio. Il fotografo e paesaggist­a francese non è isolato. Su Instagram l’hashtag #bark, cioè “corteccia”, raccoglie 830mila scatti, nicchia di un’ossessione per gli alberi sempre più diffusa. Gli hashtag da seguire, fra gli altri: #treeporn e #foliage. Oppure #ilmioalber­o, che la redazione di 7 ha lanciato per ricevere le vostre immagini di fronde&frasche (vedi box a pagina 69). I tag #tree o #trees raccolgono da soli 71 milioni di immagini. Ma perché gli alberi ci piacciono tanto?

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