Corriere della Sera - Sette

Manuale di conversazi­one

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Il libro più entusiasma­nte degli ultimi trent’anni?

Vargas Llosa, La zia Julia risponde un lettore

SCRIVE AGOSTINA AMATUCCI, già una volta eletta Lettrice benemerita: «Che bello il ricordo del suo incontro con Vargas Llosa. Difficile trovare la citazione preferita, tra le tante. Impareggia­bili, della Zia Julia e lo scribacchi­no. Josefina Sánchez, “una donna cui avevano dato quella bella voce per indennizza­rla in qualche modo del viluppo di errori che era il suo corpo”, e la solennità con cui dice di Camacho che “quell’uomo santifica la profession­e dell’artista”. Post Scriptum (molto a margine). A proposito di incontri fortuiti, ma la cui casualità va incoraggia­ta, talvolta allungo la strada verso la stazione passando da via Solferino. Ben consapevol­e che: a) non essendo fisionomis­ta, non la riconoscer­ei; b) se anche ci riuscissi, non verrei a parlarle, optando per un dignitoso rimpianto. Arrivederc­i!».

SCRIVE ANDREA CERINI. «Seguo la sua rubrica ormai da tempo immemorabi­le. Da lettore prima bulimico e ora, ahimè, anoressico, mi sono trovato quasi sempre d’accordo con le sue segnalazio­ni e le devo in particolar­e la meraviglio­sa scoperta di Trollope, che nel mio piccolo ho cercato di diffondere presso parenti e amici. Le scrivo perché il suo articolo dedicato a Vargas Llosa e Zia Julia e lo scribacchi

no mi ha particolar­mente colpito in quanto si è identifica­to perfettame­nte con quanto mi ha suscitato a ogni lettura questo capolavoro. Credo sia il libro – e non ne ho letti pochi – che mi abbia più entusiasma­to, almeno negli ultimi trent’anni. Tanto che qualche anno fa, contraddic­endo la mia idiosincra­sia per gli autografi, sono andato a sentire a Firenze una conferenza del neo premio Nobel e facendomi largo tra la calca mi sono fatto firmare la mia copia, peraltro abbastanza consunta per le varie riletture. Quindi ho voluto scriverle per ringraziar­la di questa “consentane­ità”. P.S. Se non ricordo male,lei dovrebbe essere più o meno mio coetaneo (sono del 1955). So che ha frequentat­o la Facoltà di Lettere a Firenze negli anni Settanta, vincendo tra l’altro la borsa di studio Palazzesch­i. Dal 1973 al 1978 c’ero anch’io e chissà se ci siamo incrociati in biblioteca o a Neolatine. Io ero un “carettiano”, lei con chi si è laureato?» Spazio finito. Risponderò la prossima volta.

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Mario Vargas Llosa lo scrittore che suscita più affetto tra i frequentat­ori di questa rubrica
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Franz Kafka, secondo Roth, scrisse la storia che Anne Frank poi visse
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(Meridiani Mondadori)
Philip Roth Romanzi (1959-1986) (Meridiani Mondadori)

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