PASSAPORTO
SI MUOVE PER LE STRADE DI MILANO con il car sharing e trascorre almeno due giorni a settimana all’estero. Maglione a righe, jeans, scarpe da ginnastica rosse. Davide Dattoli, dietro l’immagine un po’ nerdacchiona, nasconde la forza quieta della New Economy dal volto sostenibile. Ha ventisette anni e da sei ha dato vita a una rete di spazi di co-working chiamata Talent Garden (Tag). La spiegazione per i profani: «I nostri campus sono luoghi in cui è possibile affittare una scrivania attrezzata, dove facciamo formazione e dove organizziamo incontri ed eventi che mettono in connessione professionisti del mondo digitale». Al momento i Tag di Dattoli sono 18, sparpagliati in tutta Europa, ospitano circa 3.500 persone e ne occupano un’ottantina: «Il fatturato è di una decina di milioni di euro all’anno». Doppio Binario su un barcone che scivola sul Naviglio Grande. Sessanta minuti di navigazione durante i quali l’imprenditore racconta la sua vita, fa un bilancio catastrofico della formazione in Italia, elargisce qualche consiglio ai millennials che si affacciano al mondo del lavoro e collega il modello nome: Davide Dattoli nato: l’8 agosto 1990, a Brescia figlio di: ristoratori professione: imprenditore. Ha fondato a 20 anni Talent Garden, oggi la più grande rete europea di co-working passioni: nuoto, yoga e cibo nepalese