Corriere della Sera - Sette

A me piacciono gli Stati Uniti, soprattutt­o quando si ribellano al potere

- Setteemezz­o@rcs.it

mandoli a testimonia­re a suo favore in una disputa che non ha senso? Pensa forse che abbiano sacrificat­o la vita per assistere nel loro Paese ogni anno a 11mila omicidi con armi da fuoco? O che siano orgogliosi delle oltre 60mila persone che muoiono per overdose? L’uso selettivo della memoria non aiuta a gestire il presente né a immaginare il futuro. A me piace l’America, dove ho lavorato e studiato. Soprattutt­o mi piace l’America di Juli Briskman, la dirigente d’azienda, madre di due figli, che mentre stava pedalando a Washington, in segno di ribellione ha alzato il dito medio contro il corteo di Trump. Un gesto diventato virale – immortalat­o da un fotografo della Casa Bianca – e per il quale Juli è stata licenziata. Milioni di persone le hanno espresso solidariet­à e un sito di crowdfundi­ng ha raccolto per lei 100mila dollari. Questa è l’America che mi piace, un Paese che ha il coraggio di sfidare il potere e di combattere per la libertà.

Cara Lilli, è improvvisa­mente scoppiato il caso delle molestie sessuali. Sicurament­e sono fatti spregevoli. Ma mi meraviglia lo scalpore mediatico. E trovo ipocrita questa “caduta dalle

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