A me piacciono gli Stati Uniti, soprattutto quando si ribellano al potere
mandoli a testimoniare a suo favore in una disputa che non ha senso? Pensa forse che abbiano sacrificato la vita per assistere nel loro Paese ogni anno a 11mila omicidi con armi da fuoco? O che siano orgogliosi delle oltre 60mila persone che muoiono per overdose? L’uso selettivo della memoria non aiuta a gestire il presente né a immaginare il futuro. A me piace l’America, dove ho lavorato e studiato. Soprattutto mi piace l’America di Juli Briskman, la dirigente d’azienda, madre di due figli, che mentre stava pedalando a Washington, in segno di ribellione ha alzato il dito medio contro il corteo di Trump. Un gesto diventato virale – immortalato da un fotografo della Casa Bianca – e per il quale Juli è stata licenziata. Milioni di persone le hanno espresso solidarietà e un sito di crowdfunding ha raccolto per lei 100mila dollari. Questa è l’America che mi piace, un Paese che ha il coraggio di sfidare il potere e di combattere per la libertà.
Cara Lilli, è improvvisamente scoppiato il caso delle molestie sessuali. Sicuramente sono fatti spregevoli. Ma mi meraviglia lo scalpore mediatico. E trovo ipocrita questa “caduta dalle