PASSAPORTO
UN RISCIÒ CON TRE turisti fiorentini decide di scortarci fino a quando Giorgio Panariello non si concede per il selfie di rito. Doppio Binario su macchinine a pedali tra i viali di Villa Borghese, a Roma. Fan inarrestabili. L’attore comico e presentatore è decisamente disponibile. Ci diamo del tu. Gli chiedo quali siano le sue regole d’ingaggio con gli ammiratori. Replica: «Diciamo che quando sei in spiaggia sdraiato e ti svegliano per fare la foto hai il diritto di rifiutare». Panariello ha strapazzato record di ascolti tivvù ai tempi di Torno sabato («Abbiamo toccato il 60% di share»), ha recitato in una quindicina di pellicole e da una dozzina di anni è testimonial tormentone di una nota azienda della telefonia: «Siamo elfi, facciamoci un selfie». Un signore che ha appena preso alla lettera la battuta della pubblicità mi sussurra: «Lo si ama perché fa ridere tutti». C’è chi lo segue per la conduzione toscaneggiante, c’è chi lo ama per i suoi personaggi en grotesque e chi lo preferisce imitatore nelle vesti sgargianti di Renato Zero. C’è anche chi lo stronca. Molti anni fa spuntò una copertina dell’Espresso che lo ritraeva sotto la scritta «Tv deficiente» e i critici sono stati spesso ruvidissimi con lui. Quando glielo ricordo Panariello risponde con molta serenità: «Non sono uno di quelli che fa finta di niente. Alcuni articoli mi hanno causato sofferenze indicibili. Per molti anni con Torno sabato su RaiUno ho nome: Giorgio Panariello nato a: Firenze, il 30 settembre 1960 professione: attore comico esordio: nel 1991 con in onda su RaiUno film:
programmi tv:
e di cui è stato presentatore nel 2006