OUTSIDE THE BOX
Proponiamo l’Oroscopo del Passante (e auguriamo a tutti uno splendido 2018!)
MATTEO RENZI E MR BEAN (Rowan Atkinson), Kate Moss e Iva Zanicchi, Diego Della Valle e Rod Stewart, Giuliano Ferrara e Alessandra Mussolini, Enrico Mentana e Christian de Sica, Marco Mengoni e Gianfranco Fini, lo scrittore Michele Mari e il regista Giovanni Veronesi, l’attrice Anna Galiena e la nostra photo-editor Chiara Mariani, il mio amico Massimo Crovetto e mia cognata Laura Marazzi, il direttore del Corriere Luciano Fontana e il sottoscritto. Nel 2018 queste 20 persone, almeno cinque milioni di italiani e oltre mezzo miliardo di donne e uomini sul pianeta dovrebbero avere vicissitudini simili perché nate sotto lo stesso segno: il Capricorno. Così, almeno, sostiene l’oroscopo.
TUTTO CIÒ È PALESEMENTE ASSURDO, ma questa consapevolezza non diminuisce la passione per l’argomento, come dimostra il Doppio Binario di Vittorio Zincone con Simon & The Stars (pp. 6469), che ringraziamo d’essersi prestato a ragionare con noi del tema. Passione legittima, quella dell’oroscopo, e non isolata. Sono molte le cose illogiche che danno sapore alla vita, e la chiaroveggenza è tra le più antiche. Dopo la sopravvivenza, è stata la grande occupazione dell’umanità nel corso dei secoli. Le religioni, la storia, la letteratura e il teatro sono pieni di profezie e vaticini. Cassandre e sibille, oracoli e sfere di cristallo, nuvole e fondi di caffè. Un tempo gli aruspici cercavano di predire il futuro osservando le viscere degli uccelli e di altri animali. OGGI, PER LA GIOIA DEI VOLATILI e dell’ufficio d’igiene, esistono modi diversi di immaginare il domani. Perché il desiderio rimane; e, ripetiamo, non è da condannare. Mentre le superstizioni sono pericolose, e le scaramanzie irritanti, l’oroscopo è un passatempo, quasi sempre innocuo. Certo, illogico. Non solo accettiamo che le persone nate nello stesso periodo abbiano un comun denominatore caratteriale (questo non lo escludo, avendo a che fare con scorpioni e arieti, gemelli e bilance!). Molti di noi vanno oltre: credono alla previsione di massa. Niente di grave, ripeto. L’oroscopo non rappresenta un abuso della credulità popolare, perché non ne deriva alcun «turbamento dell’ordine pubblico» (art. 661 Codice Penale). È solo un gioco tra chi lo scrive, chi lo pubblica e chi lo legge.
SE ACCETTATE QUESTO PUNTO DI VISTA, potremmo reintrodurre l’oroscopo su 7. Affidandolo, a rotazione, al primo che passa per strada. Lo nomineremo Venditore di almanacchi ad honorem (vedi sotto). Siamo sicuri che Giacomo Leopardi non avanzerebbe obiezioni, e non saremmo sorpresi se molti ci scrivessero: «Incredibile! L’Oroscopo del Passante ci ha preso in pieno!». Perché siamo in transito, e vogliamo sapere cosa c’è dopo la curva: è normale.
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; l unari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi? Passeggere. Almanacchi per l ’ anno nuovo? Venditore. Si signore. Passeggere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo? Venditore. Oh illustrissimo sì, certo. Passeggere. Come quest’anno passato? Venditore. Più più assai. Passeggere. Come quello di l à? Venditore. Più più, illustrissimo.