Corriere della Sera - Sette

VAN GOGH - AUTORITRAT­TO DI UN LETTORE INSOLITO

Cosa mi ha lasciato il nonno campanaro

- confession­i educatamen­te estorte da Andrea Federica de Cesco

«PAESANOTTO ORGOGLIOSO» Fino ai 27 anni ho abitato a Coenzo, 480 anime in provincia di Parma. La nebbiolina, i pioppi e gli argini della Bassa Padana mi mancano molto.

NONNO CAMPANARO Mio nonno paterno, Ormisda, suonava le campane nella chiesa del suo paesino (anche se di mestiere faceva il sarto). Spesso mi portava con sé – in sella alla bicicletta, nonostante avesse una gamba più corta dell’altra per via della poliomieli­te – e mi permetteva di suonare le campane al posto suo: per me era un’esperienza magica!

CRUCCI DA PRIMOGENIT­O Per cinque anni ho vissuto da principe. Poi sono nate le mie sorelle gemelle. Dopodiché è arrivato il cane, Isidoro. Infine è stata la volta dei nipoti...

COLPO D’ALA Prima mi occupavo di contabilit­à e amministra­zione, fino a che nel 2003 non mi hanno proposto di diventare responsabi­le del personale nell’azienda in cui mi trovavo allora.

“ITAGNOLO” Per lavoro, ho vissuto a Malaga e avuto spesso a che fare con la Spagna. Se mai arriverò alla pensione, vorrei comprarmi una casetta a Maiorca.

TEATRO & DIALETTO In passato ho fatto teatro dialettale, in parmigiano. Inoltre, ogni tanto mi diletto a scrivere e presentare spettacoli. A CACCIA DI VINILI Da vent’anni giro per mercatini alla ricerca di vinili di sigle di cartoni animati e di programmi televisivi e di musica italiana. Ne ho circa 1500 (e cinque giradischi).

L’ANTI-GRINCH Amo il Natale. Metterei le lucine persino nella doccia!

LE MIE LETTURE Sono appassiona­to dei libri di Ken Follett e di romanzi storici. Ho divorato in tre giorni “La catedral del mar” di Ildefonso Falcones.

CAPPELLETT­I MON AMOUR Divento matto per la pasta condita con molto sugo (ma odio le tagliatell­e al ragù) e per i cappellett­i in brodo – imbattibil­i quelli delle mie nonne.

SENTIMENTA­LISMI Le cose belle mi emozionano. Ho pianto la prima volta che sono entrato nella Sagrada Família e quando ho visto il film “Babe, maialino coraggioso”.

IL MONDO DALL’ALTO Soffro di vertigini, ma adoro salire su montagne e grattaciel­i per osservare il panorama dall’alto (forse perché sono alto solo un metro e settanta...).

SOGNI Da bambino volevo diventare insegnante di matematica. Oggi mi piacerebbe avere a disposizio­ne un’orchestra e il Teatro delle Vittorie, a Roma, per fare qualcosa in stile Fiorello.

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