Corriere della Sera - Sette

Beppe Severgnini

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IMPREVEDIB­ILE DONALD Il 45° presidente americano è un distributo­re automatico di preoccupaz­ioni. Per sé e per gli altri. Negli Stati Uniti e nel mondo. Di giorno e di notte (quando twitta). Se quarant’anni fa, ai tempi di Jimmy Carter ci avessero detto che il 2017 si sarebbe chiuso discutendo del numero di Diet Coke bevute dal presidente USA in una giornata (dodici, secondo il New York Times) avremmo riso di gusto.

IL TESTONE DI KIM Il dittatore nordcorean­o, ripreso da dietro, mentre osserva il lancio di un missile, seduto a una scrivania. La fotografia riassume la follia del 2017. Kim Jong-un! Un cattivo così cattivo non se lo inventava neppure Ian Fleming per spaventare James Bond. Il problema è che non ci sono più gli 007 di una volta.

TRAGICO HARVEY La rovina di Harvey Weinstein ha qualcosa di shakespear­iano. Non c’è dubbio che l’uomo stia pagando per altri maschi, che si comportava­no in maniera simile, in molti Paesi (al cinema e in television­e, nelle aziende e in politica, nelle università e negli ospedali). Ma la vicenda è servita a molte donne per reagire e a molti uomini per riflettere.

LONTANI ROHINGYA I Rohingya sono un gruppo etnico asiatico, di religione islamica, che abita nel Myanmar (Birmania) e parla una lingua indoeurope­a. Si tratta di una delle minoranze più perseguita­te del pianeta: c’è chi parla di genocidio. Il mondo sembra impotente: e non è la prima volta.

CI HANNO GIOCATO Nel 2016 gli italiani hanno giocato 96 miliardi di euro in slot, videolotte­ry, gratta-e-vinci, lotterie e scommesse. Nel 2017 potrebbero aver superato i 100 miliardi. È una previsione, ma è spaventosa. L’Italia vanta il triste primato europeo di una slot ogni 143 abitanti. Il nostro 7 ha dedicato una copertina al fenomeno. Il governo ci ha risposto: stiamo affrontand­o il problema! L’impression­e è che, per adesso, stia incassando.

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