Il “modello Iron Man” del giudice bellimbusto
«L’AGENTE SUPERIORE è altamente selettivo sia nella scelta dei luoghi da frequentare sia nelle conoscenze personali». Il monito del sostituto procuratore rodigino Davide Nalin, sospeso in via cautelare dalle funzioni e dallo stipendio e messo fuori organico, dovrebbe essere accolto e applicato dallo stesso Csm. Che dovrebbe scegliere meglio le persone cui affida ruoli delicatissimi come quelli affidati al Pm veneto braccio destro della vanitosissima Wanda Osiris del Consiglio di Stato, Francesco Bellomo. Quello delle minigonne imposte nella sua Scuola per entrare nella magistratura. Non basta la laurea in giurisprudenza, per fare il magistrato. Non basta un’integrazione professionale. Non basta la preparazione. Non basta un esame di Stato. Lo conferma la lettura degli articoli stupefacenti firmati da Nalin sulla rivista Diritto e Scienza edita dalla stessa Scuola di formazione giuridica dell’amico Bellomo.
DICE TUTTO QUELLO sul numero di ottobre-novembre 2013 ripreso sul Gazzettino da Nicola Munaro. Quattordici pagine di assurdità “machiste” in parte dedicate al modello Tony Stark (Iron Man) che Wikipedia cataloga come «bramoso di potere e spesso disposto a usare sotterfugi, mentire e ingannare anche i propri alleati, se lo ritiene necessario, prerogative che lo hanno spesso portato a contrasti con supereroi come l’Uomo Ragno, Thor e soprattutto Capitan America, noti per la loro spiccata onestà». Eccolo, l’eroe. «Tony Stark dimostra
doti eccezionali anche nel campo delle conquiste femminili. Egli infatti ha relazioni brevi con donne dotate di notevole fisicità, che conquista con facilità». Un “ultrauomo” donnaiolo, «impermeabile ai sentimenti» con «fidanzata segretaria, prototipo della compagna dell’agente superiore». Una donna capace di soddisfare tre compiti: «Prestazioni materiali (acquisto di strumenti di lavoro, preparazione di pasti, guida di auto in caso di situazioni emergenziali); prestazioni intellettuali di lieve e di media difficoltà (sopralluoghi in discoteca o in altri locali pubblici); prestazioni miste come curare l’organizzazione di eventi e fare da forza di interposizione tra la massa cieca e l’agente superiore» con «un ruolo esclusivo nelle attività edonistiche». Ma può farcela, una donna, ad assolvere impegni così vertiginosi come il sopralluogo in una discoteca che richiede« sequenza osserva zio neidentificazione-associ azione-sintesi »? «L’altezza dei compiti richiede il possesso da parte dell’aspirante fidanzata di doti superiori alla media in termini di intelligenza, bellezza, personalità, dolcezza». Ma come si cerca una donna così? No: il «maschio alfa» non si abbassa a cercare. Sono loro, le femmine, a cercare lui: «Il metodo più idoneo è la selezione delle candidate. L’agente superiore non prende mai l’iniziativa, se non per valutare le istanze pervenute, in forma implicita o esplicita». Al massimo, per fare colpo, il corteggiatissimo sciupafemmine può mettersi al volante di auto di lusso e dare un’accelerata: «Tra le attività individuali sono predilette quelle “off limits” come l’alta velocità. Egli, dunque, sovente utilizza auto di grossa cilindrata e dotata di tecnologie avanzate, le uniche in grado di permettere di avvicinarsi ai limiti previsti dalle leggi fisiche.
TRA LE MARCHE generalmente in uso all’agente superiore generale possono annoverarsi: Ferrari, Lamborghini, Pagani e Bugatti. Non è, dunque, una finalità di pura esibizione a muoverlo, ma una scelta razionale in ordine alle risorse materiali più idonee a permettergli di condurre le sue attività agli standard confacenti alla sua figura». Ecco, dia una bella accelerata e si tolga dai dintorni. Di un giudice bellimbusto come questo, a prescindere da eventuali reati, gli italiani non sanno cosa farsene.