LE 12 TAVOLE
La lezione
DIETRO QUELLA LUCE FIOCA, sulla destra, in basso, si nasconde l’esistenza avventurosa di un giovane uomo. Un piccolo bagliore elettrico accanto alla maestosità del rosso, dell’indaco, del pervinca, del cremisi, del porpora... la grandiosità della gamma completa delle tinte infuocate. Fasci di luce che illuminano le Cascate del Niagara trasformate qualche giorno fa, dalla “ice bomb” che ha colpito il Nord America, in un primordiale muro di ghiaccio, scenografia degna di Tolkien o di Jules Verne. L’uomo dietro quella luce in basso a destra, riparato da una piccola casa nella roccia, lo immaginiamo solitamente frastornato dal boato continuo della cascata. Ma è la vita che ha scelto: lui è uno scienziato canadese e fa parte di un gruppo di studiosi che monitora questo meraviglioso monumento all’acqua che cade. Uno dei tesori della Terra, congelato all’improvviso dai capricci meteorologici di un Dio che sembra giocare a un-due-tre-stella. Guardando questa magnifica immagine scattata per France Press da Geoff Robins non si può che mettersi, anche solo per un istante, nei panni dello scienziato. Che vita conduce quest’uomo? Come si difende dal rumore assordante? Indossa ogni momento le cuffie? Oppure usa i tappi? Riesce a parlare al telefono? Ascolta musica? E come fa a tenere vive le sue relazioni? Messaggini? Forse chatta, se lì sotto c’è qualche tacca, e come tutti noi magari ha un gruppo su WhatsApp. Il nome del gruppo? Ovvio: Niagara Calls.