IPSE DIXIT
Non solo Razzi e Salvini: negli ultimi tempi sono molti i politici incappati in errori di grammatica. Ecco un campionario d’autore (e d’autrice), in ordine cronologico.
Per ogni errore riportiamo tre possibilità. A voi scegliere quella giusta. 1. «Sentire n’è i dirigenti del Pdl n’è verificare la sensibilità dei nostri elettori» (Micaela Biancofiore, 27.10.2011) a) nè b) né c) neh
2. «Grazie ai presenti al Politeama, ai 400 che anno seguito in streaming» (Luigi de Magistris, 28.1.2012) a) anni b) danno c) hanno
3. «Un paese che si sta liquefando sotto l’immondizia» (Beppe Grillo, 7.5.2012) a) liquamando b) liquefacendo c) liquidando
4. «E se riuscisse Il Giornale ha fare ciò che noi non siamo riusciti in 20 anni?» (Daniela Santanchè, 22.9.2012) a) a fare b) affare c) ad fare
5. «Mi facci finire!» (Alessandro Di Battista, 13.1.2016) a) faccia b) facesse c) farebbe
6. «A suo tempo le chiesimo la disponibilità» (Maurizio Gasparri, 17.3.2016) a) chiedettimo b) chiessimo c) chiedemmo
7. «Come vi sareste comportati voi se questi accadimenti avrebbero riguardato altri partiti» (Michela Di Biase, 11.8.2016) a) avessero riguardato b) avettero riguardati c) ebbero riguardato
8. «…sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche, ma prosegua anche lungo i percorsi professionali» (Valeria Fedeli, 16 dicembre 2017) a) proseguirebbe b) proseguisse c) proseguirà
9. «Il movimento ha sempre detto che noi volessimo fare un referendum» (Luigi Di Maio, 11.1.2018) a) vorressimo b) vorremmo c) volessimevolissimevolmente