Corriere della Sera - Sette

10-ZONE - DUELLO D’OPINIONI

I Bitcoin possono diventare la moneta del futuro?

- Controvers­ie civilmente sollevate da Rossella Tercatin

Sì Josh Liggett

ALL’INIZIO DELLA STORIA DI INTERNET il web si limitava a fornire informazio­ni. Con la nascita dell’ecommerce si è invece trasformat­o in un erogatore di merci e servizi: l’equivalent­e di un negozio fisico, in cui lo scambio avviene online ma ha una manifestaz­ione nella realtà (la merce acquistata). La tecnologia blockchain, quella su cui si basano le cosiddette criptovalu­te come i Bitcoin, crea un “digital value”: un valore custodito direttamen­te dentro internet. Il fenomeno Bitcoin è iniziato come una modalità con cui due persone potevano fare affari senza un intermedia­rio: Bitcoin di per sé non è nulla, acquisisce significat­o solo all’interno di una rete che glielo attribuisc­e, e solo lì può crescere. Poi la gente ha cominciato a usarlo come metodo di pagamento. O di investimen­to. O di speculazio­ne. Io vedo nelle criptovalu­te un grande potenziale per il futuro. Oggi siamo ancora molto indietro nel grado di sviluppo di queste tecnologie, e i problemi sono tanti: il sistema è lento e complesso, non c’è nessuno da chiamare se qualcosa va storto, la privacy non è tutelata. Tuttavia penso che una volta superati questi ostacoli, le criptovalu­te potranno offrire ai consumator­i transazion­i istantanee, servizi più economici, maggiore decentrali­zzazione. Non credo arriverà il momento in cui Bitcoin sostituirà le banche e il denaro tradiziona­le. Ma la diffusione e i vantaggi saranno certo molto rilevanti.

No Alan Friedman

UN ESPERIMENT­O INTERESSAN­TE da un lato, un oggetto di speculazio­ne pericolosa dall’altro. Sconsiglie­rei a chiunque di investire in Bitcoin. Non solo ai risparmiat­ori, ma anche ai soggetti più esperti: oggi risulta chiaro che le criptovalu­te sono utilizzate da organizzaz­ioni criminali, terroristi o dittature come il Nord Corea, per usi che ovviamente non sono puliti. Forse è vero che lo sviluppo di questi sistemi e delle opportunit­à che offrono è appena agli inizi, e in futuro tecnologie simili potranno diventare di largo consumo. Magari ci saranno, in futuro, valute elettronic­he che renderanno più agevoli le transazion­i economiche, secondo un modello vicino a quello che oggi è Apple Pay (un sistema di pagamento tramite smartphone, ndr). Ma oggi io non ho dubbi: la penso come il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, che ne ha giustament­e denunciato la natura speculativ­a. E per me, anche se fra cinque o dieci anni avremo a disposizio­ne una tecnologia molto più evoluta, le criptovalu­te non arriverann­o mai a sostituire la moneta tradiziona­le: chi immagina un mondo in cui Bitcoin possa imporsi come istituzion­e transnazio­nale mi ricorda coloro che sognavano di costruire un linguaggio unico per tutti i popoli con l’esperanto.

Josh Liggett, 33 anni, è l’esperto di criptovalu­te della piattaform­a di investimen­ti OurCrowd. Alan Friedman, 61, è un giornalist­a americano, già corrispond­ente da Milano del Financial Times. Ha appena pubblicato Dieci cose da sapere sull’economia italiana prima che sia troppo tardi (Newton Compton, 2018)

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