LA VOLONTÀ DEGLI ADULTI SCHIACCIA I BAMBINI
UN GIORNO, STATENE CERTI, qualcuno ci presenterà il conto. E non sarà per me, per te, o per quel tipo là in fondo che ha la faccia da brutto ceffo: magari. Sarà un conto presentato a noi tutti come specie per aver reso possibile, tra le nostre mille nefandezze, l’immagine che vedete, scattata da una brava fotografa francese, Stefanie Glinski. Il bambino guarda basso perché è la sua vita, sì e no dieci anni, ad aver toccato il punto infimo dell’esistenza: gli è stato detto da uomini senza cuore di imparare a sparare e di uccidere altri esseri umani, magari suoi coetanei. E lui l’ha fatto. Siamo nel sud del Sudan, a Yambio, e il bimbo che vedete schiacciato in una fila di adulti, con la sua magliettina da calcio usata come divisa, aspetta in silenzio, con disciplina marziale, di essere registrato dai funzionari delle Nazioni Unite. Lui è uno dei 300 bambini-soldato che sono stati appena rilasciati dalle parti che si combattono da due anni in una guerra locale e feroce. Nel corso del conflitto, quattro milioni di persone sono state sradicate dalle loro abitazioni, decine di migliaia hanno perso la vita. E riguardando lo scatto di Stefanie Glinski, abbiamo la certezza d’aver perduto, da tempo, molta della nostra di umanità: adulti come noi hanno sprofondato questi nostri figli in un abisso che, per loro, non avrà mai fine. E il conto, potete giurarci, sarà salato.